Cirò Classico Docg

Documento
Regione

Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste
DIPARTIMENTO DELLA SOVRANITA’ ALIMENTARE E DELL’IPPICA
DIREZIONE GENERALE PER LA PROMOZIONE DELLA QUALITÀ AGROALIMENTARE
UFFICIO PQA I
DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DEI VINI A DENOMINAZIONE DI
ORIGINE CONTROLLATA E GARANTITA
“CIRÒ CLASSICO”
Decisione di approvazione o modifica Pubblicazione
Approvato con Reg. UE di esecuzione G.U.U.E. – Serie L del 25/07/2025
n.2025/1518 del 18/07/2025
Articolo 1
Denominazione e vini
1.1 La denominazione di origine controllata e garantita DOP (DOCG) “Cirò Classico” è riservata al
vino rosso che risponde alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare di produzione.
Articolo 2
Base ampelografica
2.1 Il vino a denominazione di origine controllata e garantita “Cirò Classico” deve essere ottenuto da
uve provenienti da vigneti aventi nell’ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica:
Gaglioppo min. 90%
possono concorrere, da sole o congiuntamente fino ad un massimo del 10%, le uve a bacca rossa
provenienti dalle varietà Magliocco e Greco Nero.
Articolo 3
Zona di produzione delle uve
3.1 La zona di produzione delle uve atte alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata
e garantita “Cirò Classico” comprende l’intero territorio amministrativo dei Comuni di Cirò e Cirò
Marina.
Articolo 4
Norme per la viticoltura
4.1 Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti destinati alla produzione del vino a denominazione
di origine controllata e garantita “Cirò Classico” devono essere quelle tradizionali della zona o
comunque quelle più idonee a conferire ai vini le caratteristiche chimico-fisiche e qualitative necessarie.
Pertanto, i vigneti dovranno avere le seguenti caratteristiche:

  • densità di piantagione: almeno 4.000 ceppi per ettaro per i nuovi impianti e reimpianti
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    successivi all’entrata in vigore del presente disciplinare;
  • adozione della forma di allevamento: alberello, spalliera con potatura a cordone speronato.
    4.2 La quantità massima di uva ammessa per la produzione del vino a denominazione di origine
    controllata e garantita “Cirò Classico” non deve essere superiore a 8 tonnellate per ettaro di vigneto in
    coltura specializzata.
    Anche in annate eccezionalmente favorevoli, la resa dovrà essere riportata a detto limite, purché la
    produzione non superi il 20%; oltre detto limite decade il diritto alla denominazione di origine per tutta
    la partita.
    4.3 È vietata qualsiasi pratica di forzatura.
    È consentita la pratica dell’irrigazione di soccorso.
    4.4 Le uve destinate alla vinificazione devono assicurare al vino “Cirò Classico” un titolo alcolometrico
    volumico naturale minimo del 13% in volume.
    Articolo 5
    Norme per la vinificazione
    5.1 Le operazioni di vinificazione, di conservazione e di invecchiamento dei vini a denominazione di
    origine controllata e garantita “Cirò Classico” devono essere effettuate all’interno della zona di
    produzione delimitata dall’art. 3.
    5.2 Conformemente alla normativa nazionale e dell’Unione europea le operazioni di imbottigliamento
    devono essere effettuate all’interno della zona di produzione delimitata dal precedente comma 1 per
    salvaguardare la qualità e la reputazione del vino a denominazione di origine controllata e garantita
    “Cirò Classico”. L’imbottigliamento in zona delimitata è motivato dalla necessità di salvaguardare la
    qualità dei vini della DOCG “Cirò Classico”, e garantirne l’origine e assicurare l’efficacia, la
    tempestività ed economicità dei controlli.
    Infatti, si evidenzia che considerata l’orografia e le vie di comunicazione della Calabria, il trasporto e
    l’imbottigliamento al di fuori della zona di produzione possono compromettere la qualità del vino
    DOCG “Cirò Classico” che viene esposto a fenomeni di ossidoriduzione, sbalzi di temperatura e
    contaminazioni microbiologiche. Tali fenomeni in particolare possono generare effetti negativi sulle
    caratteristiche chimico-fisiche (acidità totale minima, estratto non riduttore minimo, ecc.) e
    organolettiche (colore, odore e sapore). Detti rischi sono tanto maggiori quanto più grande è la distanza
    percorsa. L’imbottigliamento nella zona di origine, con l’assenza di spostamenti delle partite di vino, o
    con minimi spostamenti, consente invece di mantenere inalterate le caratteristiche e le qualità del
    prodotto. Questi aspetti, associati all’esperienza e la profonda conoscenza tecnico-scientifica delle
    qualità particolari dei vini, maturata negli anni dai produttori della denominazione di origine “Cirò
    Classico”, consentono di effettuare l’imbottigliamento nella zona di origine con le migliori accortezze
    tecnologiche, volte a preservare tutte le caratteristiche fisiche, chimiche e organolettiche dei vini
    previste dal disciplinare.
    Inoltre, a salvaguardia dei diritti precostituiti, è consentito che le imprese imbottigliatrici interessate
    possano ottenere la deroga per continuare l’imbottigliamento nei propri stabilimenti siti al di fuori della
    zona delimitata, a condizione che presentino apposita istanza al Ministero dell’agricoltura, della
    sovranità alimentare e delle foreste, secondo quanto previsto dalle vigenti disposizioni normative.
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    5.3 La resa massima delle uve in vino non deve essere superiore al 70%. Qualora la resa uva/vino superi
    il limite sopra riportato, ma non oltre il 75%, l’eccedenza non avrà diritto alla denominazione di origine;
    oltre tale limite decade il diritto alla denominazione di origine per tutta la partita.
    5.4 Il vino a denominazione di origine controllata e garantita “Cirò Classico” può essere immesso al
    consumo solo dopo essere stato sottoposto ad almeno 36 mesi di invecchiamento di cui almeno 6 mesi
    in contenitori di legno. Il periodo di invecchiamento viene calcolato a decorrere dal 1°gennaio dell’anno
    successivo alla vendemmia.
    Articolo 6
    Caratteristiche dei vini al consumo
    6.1 Il Vino a denominazione di origine controllata e garantita “Cirò Classico”, all'atto dell'immissione
    al consumo, deve rispondere alle seguenti caratteristiche:
    “Cirò Classico”:
    colore: rosso rubino con tendenza al granato con l’invecchiamento;
    odore: intenso e complesso con profumi di frutta rossa e note speziate;
    sapore: secco, di corpo, armonico, persistente;
    titolo alcolometrico volumico totale minimo: 13,00%;
    acidità totale minima: 4,5 g/l;
    estratto non riduttore minimo: 27 g/l
    Articolo7
    Designazione e presentazione
    7.1 Nell'etichettatura ovvero nella presentazione e designazione dei vini a denominazione di origine
    controllata e garantita “Cirò Classico” è vietata l'aggiunta di qualsiasi qualificazione diversa da quelle
    previste nel presente disciplinare, ivi compresi gli aggettivi “extra, scelto, fine, selezionato, vecchio” e
    similari.
    7.2 È consentito l'uso di menzioni che facciano riferimento a nomi aziendali, a ragioni sociali o a marchi
    individuali o collettivi che non abbiano significato laudativo o non siano tali da trarre in inganno circa
    l'origine e la natura del prodotto, nel rispetto delle specifiche norme vigenti in materia.
    7.3 L'indicazione dell'annata di produzione delle uve è obbligatoria.
    Articolo 8.
    Confezionamento
    8.1 Il vino a denominazione di origine controllata e garantita “Cirò Classico”, deve essere
    esclusivamente commercializzato in bottiglie di vetro chiuse con tappo raso bocca, ad esclusione dei
    tappi a base di polimeri sintetici.
    Articolo 9
    Legame con l’ambiente geografico
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    A) Informazione sulla zona geografica
  1. Fattori naturali rilevanti per il legame
    La zona geografica delimitata comprende l’intero territorio amministrativo dei comuni di Cirò
    e Cirò Marina. Il territorio appartiene alla zona altimetrica denominata collina litoranea e si
    sviluppa dal livello del mare fino ad una altezza massima 462 metri s.l.m.
    Il comprensorio della DOP (DOCG) “Cirò Classico”, nella Provincia di Crotone, sul litorale
    della costa Ionica e nel suo entroterra collinare, protetto dalle pendici della Sila, comprende un
    territorio esteso per circa 9.000 ettari, si estende lungo la fascia litorale ionica per circa 15 km
    e si spinge per circa 10 nell’entroterra. Dalle zone litoranee si passa alle superfici terrazzate
    poste ad Ovest di punta Alice. Procedendo ancora verso l’interno si incontrano le colline a
    profilo molto regolare, che conferiscono al paesaggio un aspetto leggermente ondulato. Infine,
    si ritrovano dei conglomerati e le sabbie delle zone più interne che, sono facilmente
    riconoscibili per le pendenze più aspre.
    L’area è interamente occupata da sedimenti pliocenici che si adagiano sul basamento cristallino
    paleozoico. Il passaggio con il miocene avviene gradualmente con l’interposizione di locali
    affioramenti conglomeratici.
    I dati climatici evidenziano che le piogge sono concentrate prevalentemente nel periodo
    autunno inverno, raggiungono il loro valore massimo nel mese di ottobre ed il minimo nel mese
    di giugno.
    La temperatura media mensile raggiunge il massimo nel mese di agosto ed il minimo nel mese
    di gennaio. Siamo in presenza di un clima che va da subumido a sub arido con una forte
    deficienza idrica in estate e una concentrazione estiva dell’efficienza termica. La variabilità
    delle forme, i diversi tipi di substrato (materiale parentale) e la diversa azione del fattore tempo
    imprimono a questa zona una spiccata diversità delle tipologie di suolo che si rinvengono. Sui
    rilievi collinari che rappresentano gran parte del territorio, dominano le formazioni sabbiose o
    conglomeratiche. Sono in questo caso suoli da poco a moderatamente profondi con evidenze
    di idromorfia entro i 50 cm e con moderata presenza di sali solubili. Infine, sulle antiche
    superfici terrazzate di origine fluviale si rinvengono suoli fortemente alterati che differenziano
    un orizzonte di accumulo di argilla. Si tratta di suoli moderatamente profondi a tessitura media
    e reazione subacida.
    L’opera di zonazione del 2002, Carta dei suoli e zonazione viticola del Cirò DOC a cura
    dell’ARSSA e della Regione Calabria, evidenzia nello specifico come il suolo del territorio di
    produzione della DOCG Cirò Classico abbia caratteristiche disomogenee, ma che alcune zone
    (il Feudo, La Ponta ed il Vallo) abbia una composizione argilloso calcarea. La presenza di
    calcare che non si rinviene nelle aree limitrofe caratterizza la produzione soprattutto della
    varietà Gaglioppo.
  2. Fattori umani rilevanti per il legame
    La vocazione del territorio di Cirò a produrre vini di grande qualità è nota da molti secoli. Il
    comprensorio della DOCG “Cirò Classico” infatti è la zona di più antica presenza della vite
    dell’intera area. L’attuale vino Cirò deriva da un vino che anticamente era chiamato “Krimisa”.
    Il nome probabilmente deriva da quello di una colonia greca, Cremissa appunto, situata dove
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    ora sorge Cirò Marina. A Cremissa sorgeva peraltro un importante tempio dedicato al dio del
    vino, Bacco, e Krimisa era il vino offerto in dono agli atleti vincitori delle Olimpiadi. Il vino
    continuò la sua fama anche in epoca romana e successivamente fino all’epoca Normanna e Angioina.
    Nel Cinquecento e per tutta l’epoca moderna il vino viene descritto come uno degli elementi
    caratterizzanti un’agricoltura e un’economia propri di una Calabria felix, prospera, fertile,
    secondo immagini veritiere che vengono tramandate di padre in figlio. Per rinnovare l’antica
    tradizione, il Cirò è stato servito come vino ufficiale alle Olimpiadi svoltesi a Città del Messico
    nel 1968. Milone di Crotone, vincitore di ben sei edizioni dei giochi di Atene, era un grande
    estimatore di questo vino.
    B) Informazioni sulla qualità̀ o sulle caratteristiche del prodotto essenzialmente o
    esclusivamente attribuibili all'ambiente geografico
    Il “Cirò Classico” DOP (DOCG) si presenta di colore rosso rubino con un profumo intenso e
    complesso, e un sapore corposo, armonico e persistente, che tende a diventare sempre più
    vellutato con l'invecchiamento. Esso è infatti è apprezzato per la intensità e complessità della
    sua fragranza, con profumi di frutta rossa e con specifiche note speziate. Questo profilo
    sensoriale è tipicamente legato all'influenza che il vitigno Gaglioppo, perfettamente ambientato
    nel territorio cirotano, riceve dal microclima della zona di produzione, che si caratterizza per
    l'origine sedimentaria dei suoli, ricchi di scheletro e di disponibilità di minerali, unitamente ad
    una condizione climatica fortemente influenzata dal massiccio montuoso ad Ovest e dal mare
    ad Est.
    Ha il gradimento di una ampia fascia di consumatori perché́ presenta caratteristiche chimico-
    fisiche equilibrate che contribuiscono all’equilibrio gustativo tra la componente aromatica e
    quella gustativa.
    C) descrizione dell'interazione causale fra gli elementi di cui alla lettera a) e quelli di cui
    alla lettera b)
    La combinazione dei fattori naturali – suolo e clima – con i fattori umani, definisce l’interazione
    che si estrinseca nelle caratteristiche del vino “Cirò Classico” DOP (DOCG). La combinazione
    si estrinseca principalmente nella presenza di una varietà, il Gaglioppo, che è uno dei principali
    vitigni autoctoni adattatosi nell’area. Infatti, la naturale vocazione alla produzione di vini rossi
    è stata nei secoli il tratto distintivo dell’area cirotana.
    Il sistema collinare, che si spinge dal litorale della costa Ionica all’entroterra, favorisce
    l’intercettazione luminosa, il drenaggio costante dell’acqua e una temperatura che permette al
    Gaglioppo al Magliocco e al Greco Nero, di raggiungere il giusto equilibrio fra la componente
    zuccherina ed acida.
    I suoli prevalentemente sabbiosi o conglomeratici sui rilievi collinari e con accumuli di argilla
    nelle terrazze di origine fluviale conferiscono alle uve note aromatiche intense e speziate, oltre
    ad una complessità tipica del Cirò DOP (DOCG).
    La buona dotazione dei suoli in Calcio, Fosforo e Potassio assimilabile consente poi di esaltare
    la sapidità dei vini.
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    Le sostanze minerali contenute in questi suoli ricchi di scheletro influenzano, infatti, in modo
    particolare i processi fermentativi dei mosti ottenuti con le uve Gaglioppo, Magliocco e Greco
    Nero qui coltivate, conferendo un carattere tipico di sapidità ai vini. Tali caratteristiche
    sensoriali, sono inoltre accentuate dall’invecchiamento minimo di tre anni del Cirò Classico”
    DOP (DOCG), che conferisce una maggiore trama speziata con un corredo gustativo più
    completo e che costituisce una peculiarità assoluta del prodotto soprattutto se confrontato con
    prodotti ottenuti con le stesse uve ma al di fuori di questa zona di produzione.
    I terreni tendenzialmente poveri di sostanza organica e con relativa carenza di acqua
    consentono alla vite di svilupparsi con vigoria piuttosto contenuta e con conseguente limitata
    produzione. Nelle aree collinari con minore profondità del terreno per la presenza di strati di
    roccia madre più superficiale, le rese sono su valori mediamente più̀ contenuti ma i vini prodotti
    in queste colline cirotane, si caratterizzano per una grande complessità̀ olfattiva che ben
    rappresenta le migliori produzioni del Gaglioppo.
    Il clima, che va da subumido a sub arido con una forte deficienza idrica in estate e una
    concentrazione estiva dell’efficienza termica, assicurano una corretta maturazione dei grappoli,
    consentendo un accumulo più̀ completo sia delle sostanze aromatiche, benzenoidi ma
    soprattutto dei norisoprenoidi, che una degradazione lenta della componente acida. I valori
    bassi di terpeni sono, in questa area più prossima alla costa ionica, un’altra caratteristica del
    Gaglioppo.
    Durante il periodo della maturazione delle uve si ha, sia per la posizione che per le altitudini,
    una significativa escursione termiche giorno-notte e una buona ventilazione: Queste condizioni
    permettono alle uve di raggiungere un ottimale stato di maturazione e di mantenersi sane dal
    punto di vista fitosanitario e ai vini di conservare le componenti aromatiche e la loro profondità
    caratteristiche delle tre varietà autoctone calabresi.
    Tali caratteristiche sono dovute essenzialmente alle condizioni pedoclimatiche della zona
    geografica di produzione, dove i rilievi collinari, unitamente ad una condizione climatica
    fortemente influenzata dal massiccio montuoso ad Ovest e dal mare ad Est, il clima
    mediterraneo determinano escursioni termiche che permettono alle uve una ideale maturazione,
    con buona concentrazione degli zuccheri, degli acidi organici e della carica polifenolica ed
    aromatica, che poi si esprimono nelle caratteristiche analitiche ed organolettiche dei vini, ed ai
    vini derivati note di freschezza.
    I sistemi di allevamento sono quelli utilizzati tradizionalmente nell’area. In particolare, il
    metodo di allevamento tradizionale ad alberello e controspalliera e i sistemi di potatura, frutto
    dell’esperienza e del savoir faire dei viticoltori, favoriscono il mantenimento dei precursori
    aromatici, particolarmente sensibili alle alte temperature, e consentono il continuo controllo
    della qualità̀ , del livello di maturazione e di sanità dei grappoli, e una buona protezione dalla
    carenza di acqua della stagione più secca che a queste latitudini si protrae per buona parte del
    ciclo vegetativo della vite.
    Le tecniche di coltivazione e le pratiche tradizionali di vinificazione delle uve, consolidate
    proprio nel territorio cirotano, hanno consentito di affinare tecniche, quali l’invecchiamento in
    legno, che sono state adattate alle varietà Gaglioppo, Magliocco e Greco Nero, per assicurare
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    il mantenimento di una carica aromatica e tannica che donano quella freschezza caratteristica
    dei vini Ciro Classico DOCG.
    Articolo 10
    Riferimenti alla struttura di controllo
    10.1 VALORITALIA S.r.l.
    Sede legale: Via Venti Settembre, 98/G – 00187 – ROMA +39 06-45437975
    info@valoritalia.it
    PEC: amministrazione@pec.valoritalia.it
    La società Valoritalia S.r.l. – società per la certificazione delle qualità e delle produzioni
    vitivinicole italiane, è l’Organismo di controllo autorizzato dal Ministero delle politiche
    agricole alimentari e forestali, ai sensi dell’articolo 64 della legge n. 238/2016, che effettua la
    verifica annuale del rispetto delle disposizioni del presente disciplinare, conformemente
    all’articolo 19, par. 1, 1° capoverso, lettera a) e c), ed all’articolo 20 del Reg. UE n. 34/2019,
    per i prodotti beneficianti della DOP, mediante una metodologia dei controlli combinata
    (sistematica ed a campione) nell’arco dell’intera filiera produttiva (viticoltura, elaborazione,
    confezionamento), conformemente al citato articolo 19, par. 1, 2° capoverso.
    In particolare, tale verifica è espletata nel rispetto di un predeterminato piano dei controlli,
    approvato dal Ministero, conforme al modello approvato con il DM 2 agosto 2018, pubblicato
    nella G.U. n. 253 del 30.10.2018 e modificato con DM 3 marzo 2022 (GU n. 62 del
    15.03.2022).
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