Etna Doc

Documento
Regione

Ministero delle politiche agricole
alimentari e forestali
DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE COMPETITIVE,
DELLA QUALITÀ AGROALIMENTARE, DELLA PESCA E DELL’IPPICA
DIREZIONE GENERALE PER LA PROMOZIONE DELLA QUALITÀ AGROALIMENTARE
E DELL’IPPICA
UFFICIO PQAI IV
DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELLA DENOMINAZIONE DI ORIGINE
CONTROLLATA DEI VINI
“ETNA”
Decisione di approvazione o modifica Pubblicazione
Approvato con D.P.R. 11.08.1968 G.U. 244 – 25.09.1968
Modificato con D.M. 17.07.1976 G.U. 209 – 1976
Modificato con D.M. 27.09.2011 G.U. 243 – 18.10.2011
Modificato con D.M. 30.11.2011 G.U. 295 – 20.11.2011
Sito ufficiale Mipaaf - Qualità - Vini DOP e IGP
Modificato con D.M. 07.03.2014 Sito ufficiale Mipaaf - Qualità - Vini DOP e IGP
Modificato con D.M. 19.01.2022 G.U. 28 - 03.02.2022
Rettificato con D.M. 14.03.2022 G.U. 70 - 04.04.2022
(modifica ordinaria ai sensi art. 17 del Sito ufficiale Mipaaf – Qualità – Vini DOP e IGP
Reg. UE n. 33/2019)
Articolo 1
Denominazione e vini

  1. La denominazione di origine controllata «Etna» è riservata ai seguenti vini che rispondono alle
    condizioni e ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare di produzione:
    “Etna” bianco
    “Etna” bianco superiore
    “Etna” rosso
    “Etna” rosso riserva
    “Etna” rosato
    “Etna” spumante bianco (categoria vino spumante e vino spumante di qualità)
    “Etna” spumante rosato o rosè (categoria vino spumante e vino spumante di qualità).
  2. La produzione della tipologia “Etna” bianco superiore, di cui al comma 1, è riservata ai vini
    ottenuti da uve prodotte nella zona delimitata ricadente nel comune di Milo, specificata nel
    successivo articolo 3.
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    Articolo 2
    Base ampelografica
  3. I vini a denominazione di origine controllata “Etna” devono essere ottenuti dalle uve prodotte dai
    vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica:
  • “Etna” bianco
    Carricante minimo 60%;
    Catarratto bianco comune o lucido da 0 a 40%.
    Possono concorrere alla produzione di detto vino, fino ad un massimo del 15 % del totale altri
    vitigni a bacca bianca non aromatici idonei alla coltivazione nella regione Sicilia
    .
  • “Etna” bianco superiore
    Carricante minimo 80%.
    Possono concorrere alla produzione di detto vino, fino ad un massimo del 20% del totale altri
    vitigni a bacca bianca non aromatici idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • “Etna” rosso (anche riserva)
  • “Etna” rosato
    Nerello Mascalese minimo 80%;
    Nerello Mantellato (Nerello Cappuccio) da 0 a 20%.
    Possono concorrere alla produzione di detti vini, fino ad un massimo del 10% del totale, anche uve
    provenienti da altri vitigni a bacca bianca, non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione
    Sicilia.
  • “Etna” spumante (rosato o vinificato in bianco)
    Nerello Mascalese minimo 80%
    Possono concorrere alla produzione di detto vino, nella misura massima del 20% altri vitigni idonei
    alla coltivazione nella Regione Sicilia come sopra specificato.
    Articolo 3
    Zona di produzione delle uve
  1. La zona di produzione delle uve atte alla produzione dei vini a denominazione di origine
    controllata “Etna” ricade nella provincia di Catania e comprende i terreni di parte dei territori dei
    comuni di Biancavilla, S. Maria di Licodia, Ragalna, Belpasso, Nicolosi, Pedara, Trecastagni,
    Viagrande, Aci S. Antonio, Acireale, S. Venerina, Giarre, Mascali, Zafferana, Milo, S. Alfio,
    Piedimonte, Linguaglossa, Castiglione, Randazzo.
    Tale zona è così delimitata:
    da Casale Brancato a quota 1.000 in contrada Somatorie, che rappresenta l'estremo limite nord-
    ovest, il confine scende lungo il torrente Torretta verso sud-ovest, fino alla confluenza del torrente
    Torretta con il vallone di Licodia, in contrada Poggio dell'Aquila. Da questo punto, il confine è
    rappresentato dalla quota 600, che attraversa le contrade Scannacavoli, Mancusa, Piano Vite,
    Poggio Ventimiglia, Difesa, Pinnina di Lupo, Guardia Ascino, Timpazza, giunge all'abitato di
    Borello e, attraverso le contrade Palatella, Mompilieri, Gonnella, Serricciola, giunge all'abitato di
    Pedara e, lungo la provinciale Pedara-Trecastagni-Viagrande, raggiunge l'abitato di Viagrande. Da
    questo centro abitato in poi, il confine est della zona viene rappresentato dalla curva di livello di
    metri 400 che attraversa le contrade: Sciarelle Lavinaro, Pennisi, Pisanello, Passo Pomo, Favazza,
    Perazzo, e giunge a ovest dell'abitato di Piedimonte, e quindi, raggiunto il torrente Ciappanotto,
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    segue il suo corso fino all'abitato di Linguaglossa, a quota 520. Da questo centro abitato, il confine
    nord-est viene rappresentato dal letto dei vallone Ciapparotta, all'incrocio della strada ferrata della
    Circumetnea a quota 550. Da questo punto il confine raggiunge il limite nord-est della colata lavica
    dei 1923 e oltrepassa la strada Linguaglossa Castiglione a quota 624; da qui, lungo la carrabile fra le
    contrade Recanati e Pantano, intercetta ancora la strada ferrata Circumetnea e raggiunge il limite
    nord della colata lavica 1911, a quota 600. Da qui, lungo il letto dei vallone Sciambro, raggiunge il
    fiume Alcantara.
    Il confine nord è rappresentato dalla riva destra dei fiume Alcantara fino all'abitato dei comune di
    Randazzo. Da questo abitato, il limite della zona è rappresentato da quota 800 che, attraverso le
    contrade Crocetta, Lupara, Pino, Sciara Nuova, Marchesa, penetra nella colata lavica dei 1911 e,
    attraverso le contrade Sciara Manica e Zacchino Pietre, raggiunge il letto dei vallone Salto dei Bue.
    Da questo punto in poi, il limite viene rappresentato dalla curva di livello 900 che, attraverso le
    contrade Ciapparo, Cannizzaro, Nocille, Giuliana, Felce Rossa, Algerazzi, oltrepassa il vallone San
    Giacomo, quindi, attraverso la lava dei 1792, raggiunge contrada Piricoco a nord di monte Ilice,
    all'estremo sud-est della predetta colata lavica. Da questo punto in poi il confine è rappresentato
    dalla curva di livello 1.000 che, attraverso le contrade Cicirello, Monte Po, Pila, Serruggeri,
    Camercia, Dagala dell'Ascino, Eredità-Mollecchino, Perciata e Cavaliere, raggiunge Casale
    Brancato.
    Articolo 4
    Norme per la viticoltura
  2. Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti destinati alla produzione dei vini a
    denominazione di origine controllata “Etna” devono essere quelle tradizionali della zona e,
    comunque, atte a conferire alle uve e al vino derivato le specifiche caratteristiche.
    I sesti di impianto, le forme di allevamento e i sistemi di potatura devono essere quelli generalmente
    usati o comunque atti a non modificare le caratteristiche delle uve e dei vini.
  3. Per i nuovi impianti e i reimpianti, i sesti di impianto dovranno consentire l’allocamento di un
    numero di ceppi per ettaro non inferiore a 4600 piante calcolato sul sesto di impianto.
    E’ vietata ogni pratica di forzatura.
  4. Le rese massime di uva per ettaro di vigneto in coltura specializzata ammesse per la produzione
    dei vini a denominazione di origine controllata “Etna” devono essere le seguenti:
    “Etna” bianco, rosso e rosato: 9 t/ha;
    “Etna” rosso riserva: 8 t/ha.
    Fermo restando i limiti massimi sopra indicati, la resa per ettaro di vigneto in coltura promiscua
    deve essere calcolata in rapporto all'effettiva superficie coperta dalla vite.
    A detti limiti, anche in annate eccezionalmente favorevoli, le rese dovranno essere riportate, purché
    la produzione non superi del 20% i limiti medesimi.
  5. I titoli alcolometrici minimi naturali delle uve destinate alla produzione dei vini a denominazione
    di origine controllata “Etna” devono essere i seguenti:
    “Etna” bianco: 11% vol.
    “Etna” bianco superiore: 11,5 % vol.
    “Etna” rosso: 12% vol.
    “Etna” rosso riserva: 12,5% vol.
    “Etna” rosato: 11,5% vol.
    “Etna” spumante rosato: 9,5 % vol.
    “Etna” spumante bianco: 9,5 % vol.
    Articolo 5
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    Norme per la vinificazione
  6. Le operazioni di vinificazione, spumantizzazione, invecchiamento obbligatorio, imbottigliamento
    e affinamento in bottiglia, devono essere effettuate all’interno della zona di produzione delimitata
    nell’Art. 3.
    Tuttavia, tenuto conto delle situazioni tradizionali di produzione, è consentito che tali operazioni
    siano effettuate nell'intero territorio dei comuni, anche se soltanto in parte compresi nella zona
    delimitata, nonché nel territorio dei comuni limitrofi alla zona di produzione delimitata.
    Conformemente all'art. 4 del Reg. UE n. 33/2019, le operazioni di imbottigliamento dei vini a
    denominazione di origine controllata «Etna» devono essere effettuate all'interno della zona di
    vinificazione, per salvaguardare la qualità, la reputazione, garantire l'origine e assicurare l'efficacia
    dei controlli. Inoltre, a salvaguardia dei diritti precostituiti dei soggetti che tradizionalmente hanno
    effettuato l’imbottigliamento al di fuori dell’area di produzione delimitata, sono previste
    autorizzazioni individuali alle condizioni di cui all’articolo 35, comma 3, della legge n. 238/2016.
  7. La resa massima delle uve in vino per tutte le tipologie non dovrà essere superiore al 70%;
    qualora tale resa superi la percentuale sopraindicata, ma non oltre il 75%, l'eccedenza non ha diritto
    alla denominazione di origine controllata; oltre detto limite percentuale decade il diritto alla
    denominazione di origine controllata per tutto il prodotto.
  8. La tipologia rosato deve essere ottenuta con la vinificazione "in rosato" delle uve rosse ovvero
    con la vinificazione di un coacervo di uve rosse e bianche anche ammostate separatamente.
  9. La tipologia spumante deve essere ottenuta:
  • per la tipologia rosato, mediante la vinificazione “in rosato” delle uve rosse, ovvero con la
    vinificazione di un coacervo di uve rosse e bianche anche ammostate separatamente;
  • per la tipologia bianco, mediante la vinificazione in bianco delle uve rosse.
    La tipologia spumante deve essere ottenuta esclusivamente per rifermentazione naturale in bottiglia
    con permanenza sui lieviti per almeno 18 mesi.
  1. La tipologia “Etna” rosso può utilizzare la menzione “riserva” solo se sottoposto ad un periodo di
    invecchiamento all’interno della zona di produzione di almeno quattro anni, di cui almeno 12 mesi
    in legno. Il periodo di invecchiamento decorre dal 1° novembre dell’anno di produzione delle uve.
    Articolo 6
    Caratteristiche al consumo
    1.I vini di cui all'art.1 devono rispondere, all'atto dell’immissione al consumo, alle seguenti
    caratteristiche:
    «Etna» bianco
    colore: giallo paglierino, talvolta con leggeri riflessi dorati;
    odore: delicato, caratteristico;
    sapore: secco, fresco, armonico;
    titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
    acidità totale minima: 5,5 g/l;
    estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
    “Etna” bianco superiore
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    colore: giallo paglierino molto scarico con riflessi verdolini;
    odore: delicato, caratteristico;
    sapore: secco, fresco, armonico, morbido;
    titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00 % vol;
    acidità totale minima: 5,5 g/l
    estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
    “Etna” rosso
    colore: rosso rubino con riflessi granato con l'invecchiamento;
    odore: intenso, caratteristico;
    sapore: secco, caldo, robusto, pieno, armonico;
    titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol;
    acidità totale minima: 5,0 g/l;
    estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l.
    “Etna” rosso riserva
    colore: rosso rubino con riflessi granato con l'invecchiamento;
    odore: intenso, caratteristico;
    sapore: secco, caldo, robusto, pieno, armonico;
    titolo alcolometrico volumico totale minimo: 13,00% vol;
    acidità totale minima: 4,5 g/l;
    estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l.
    “Etna” rosato
    colore: rosato più o meno intenso anche con riflessi aranciati;
    odore: intenso, caratteristico;
    sapore: secco, armonico;
    titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00 % vol;
    acidità totale minima: 5,0 g/l;
    estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
    “Etna” spumante bianco
    spuma: fine e persistente;
    colore: giallo paglierino più o meno intenso;
    odore: intenso e caratteristico, talvolta con note agrumate accompagnate da un delicato sentore di
    lievito;
    sapore: pieno, armonico, di buona persistenza; da brut a extradry;
    titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol.;
    acidità totale minima: 5,0 g/l;
    estratto non riduttore minimo: 15,0 g/l.
    “Etna” spumante rosato o rosè
    spuma: fine e persistente;
    colore: rosato più o meno intenso anche con riflessi aranciati;
    odore: intenso e caratteristico, talvolta con note floreali e speziate accompagnate da un delicato
    sentore di lievito;
    sapore: pieno, armonico, di buona persistenza; da brut a extradry;
    titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol.;
    acidità totale minima: 5,0 g/l;
    estratto non riduttore minimo: 15,0 g/l.
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    Per tutte le suddette tipologie, in relazione all'eventuale conservazione in recipienti di legno il
    sapore dei vini può rivelare lieve sentore di legno.
    Articolo 7
    Etichettatura e presentazione
  2. La denominazione di origine controllata dei vini “Etna” può essere seguita da indicazioni
    geografiche aggiuntive riferite ad unità amministrative o contrade, dalle quali provengono le uve,
    così come identificate e delimitate nell’elenco di cui all’Allegato 1 del presente disciplinare di
    produzione.
  3. Nella etichettatura e presentazione dei vini di cui all'art.1 è vietata l'aggiunta di qualsiasi
    qualificazione diversa da quelle previste dal presente disciplinare, ivi compresi gli aggettivi "fine",
    "scelto", "selezionato" e similari.
    E' tuttavia consentito l’uso di indicazioni che facciano riferimento a nomi, ragioni sociali, marchi
    privati, purchè non si confondano con le menzioni geografiche aggiuntive, fatti salvi i diritti
    acquisiti, non aventi significato laudativo e non idonei a trarre in inganno il consumatore.
  4. Per tutti i vini a denominazione di origine controllata “Etna” è obbligatoria l’indicazione
    dell’annata di produzione delle uve con l’esclusione degli spumanti non millesimati.
  5. Nella etichettatura e presentazione dei vini di cui all’art.1 è consentito l’uso della unità
    geografica più ampia “Sicilia”, ai sensi dall’art.30 della Legge 238/2016 e dall’art.7 comma 4 del
    disciplinare di produzione della denominazione di origine controllata “Sicilia”.
    Articolo 8
    Confezionamento
  6. I vini di cui all'art. 1 devono essere immessi al consumo in contenitori di vetro di volume
    nominale fino a 3 litri. Da questa limitazione sono escluse le bottiglie di vetro di forma tradizionale
    bordolese, borgognotta e renana, fino alla capacità massima di 18 litri.
  7. Per i vini spumanti sono consentiti tutti i sistemi di chiusura previsti dalla normativa vigente con
    l’esclusione di materiale in plastica.
  8. Sono ammesse tutte le chiusure consentite dalle vigenti leggi, ad esclusione delle tipologie rosso
    riserva e bianco superiore dove è obbligatorio l’utilizzo del tappo raso bocca.
    Articolo 9
    Legame con l’ambiente geografico
    A) Informazioni sulla zona geografica.
  9. Fattori naturali rilevanti per il legame.
    La zona geografica delimitata ricade nella provincia di Catania e comprende parte dei territori di 20
    comuni pedemontani dell’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa (3.300 m), una montagna conica
    imponente che si innalza dal livello del mare a Nord di Catania, con un perimetro di base di circa
    180 km, che, con le sue frequenti eruzioni, ha da sempre condizionato la vita delle popolazioni che
    vivono alle sue pendici e nelle zone limitrofe.
    Nessuno di questi comuni viene compreso per intero nella zona di produzione della DOC “Etna”, in
    quanto il loro territorio è sviluppato in aree triangolari con vertice sul cratere centrale, mentre la
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    zona di produzione della denominazione ne interessa la fascia mediana. La zona geografica
    delimitata assume quindi la forma di un semicerchio attorno al vulcano, aperto sul versante
    occidentale.
    Per la sua particolarità la zona etnea può essere definita “un’isola nell’isola”; infatti presenta
    caratteri pedoclimatici che la distinguono nettamente da tutto il resto della regione siciliana.
    La zona interessata gode inoltre di una spiccata variabilità climatica e dei suoli, a seconda del
    versante e dell’altimetria, definendo variegati ambienti, tutti in diverso modo favorevoli ad un’alta
    qualità delle produzioni vitivinicole.
    La natura del terreno è strettamente legata alla matrice vulcanica; il suolo si è formato soprattutto
    dall’accumulo e dalla successiva alterazione di diversi materiale eruttivi quali ceneri, sabbie, lapilli
    e pomice; la viticoltura della zona insiste per l’80% su suoli bruni andici e suoli bruni liscivati (di
    origine vulcanica) e, per il restante 20%, su suoli alluvionali e vertisuoli. I suoli di origine vulcanica
    sono generalmente sciolti, ricchi di scheletro e quindi con ottima permeabilità, ricchi di
    microelementi e potassio assimilabile e, mediamente forniti o poveri, di azoto e fosforo
    assimilabile.
    La coltura della vite principalmente occupa i territori che hanno una altimetria compresa tra i 300 ed
    i 900 m. slm, spingendosi sino ai 1.100 m.
    Il clima si può classificare come temperato mediterraneo, con un regime pluviometrico annuale che
    presenta il massimo nel periodo autunno-vernino ed il minimo nel periodo estivo; i mesi di giugno
    e luglio sono di norma asciutti mentre agosto è abbastanza piovoso
    La piovosità media annua è nettamente superiore a quella del resto dell’isola e varia a seconda del
    versante; nel versante di sud-ovest la media annua è la più bassa e si aggira sui 600 mm, che
    raddoppia, raggiungendo i 1.200 mm annui nel versante di nord e di nord-est.
    Il versante sud-occidentale è quindi caratterizzato da una umidità relativa più bassa e la vite si
    spinge sino ai 1.100 metri.
    Il versante orientale (Giarre, S. Venerina) è quello più precoce a causa dell’esposizione ed inoltre ,
    risentendo della brezza costiera, i valori termici giornalieri, pur caratterizzati da evidenti escursioni
    termiche, raramente raggiungono punte molto alte nei mesi estivi.
    Il versante meridionale (S.M. Di Licodia, Biancavilla, Ragalna, Belpasso) è caratterizzato da
    maggiori forti escursioni termiche giornaliere e si determina quindi un ambiente più tardivo.
    Il versante Nord (Randazzo, Castiglione, Linguaglossa) è caratterizzato dalla maggiore piovosità
    oltre che da forti escursioni termiche tra giorno e notte.
    Tutti questi elementi climatico-ambientali sono quindi congeniali ad una vitivinicoltura mirata alla
    qualità.
  10. Fattori umani rilevanti per il legame.
    Di fondamentale rilievo sono i fattori umani legati al territorio di produzione, che per consolidata
    tradizione hanno contribuito ad ottenere i vini a doc “Etna”.
    La provincia di Catania ed i paesi etnei sono la terra della più antica civiltà agricola siciliana; le
    prime testimonianze di comunità agricole sono riferite al Neolitico.
    Questa parte della Sicilia orientale fu la prima ad essere colonizzata dai greci (729 A.C.) ed
    nell’VIII sec. A.C. già conobbe il vino e forse anche la vite.
    Nel V sec. A.C. questo areale era fortemente vitato, come è testimoniato da alcune monte del tempo
    giunte fino a noi.
    Nel III sec. A.C. Teocrito parla della grande diffusione del vigneto alle falde dell’Etna;
    successivamente la viticoltura ebbe un periodo di decadenza, per poi riprendersi dal XIII sec. D.C.
    in poi.
    Nel 500 Fazello lodava i vini prodotti ai piedi dell’Etna e nel 700 Arnolfini parlava del vino di
    Mascali, che veniva esportato a Malta.
    Nel 1848 risultavano coltivati quasi 26.000 ettari di vigneto.
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    Nel 1869 G. Gregorio cita i rinomati vini della Contea di Mascali (XVIII-XIX sec.), antico territorio
    alle pendici dell’Etna, sito tra l’attuale Giarre e Mascali e, quelli della zona superiore della regione
    pedemontana dell’Etna.
    Tra il 1880 ed il 1885 Catania era la provincia siciliana più vitata con oltre 90.000 ettari di vigneto;
    ma l’invasione fillosserica ai primi del 900 provocò una grave crisi della viticoltura; gli ettari di
    vigneto scesero fino a circa 40.000 ettari.
    La riduzione della superfice vitata negli anni è dovuta alle frequenti eruzione dell’Etna e alle
    oggettive difficoltà di una viticoltura difficile, cosidetta “eroica”, dove i vigneti a causa delle forti
    pendenze sono in larga parte terrazzati e dove le operazioni colturali sono difficilmente
    meccanizzabili e, quindi, comportano costi molto alti.
    Ma, nonostante queste “difficoltà” la viticoltura etnea nel corso dei secoli ha sempre mantenuto un
    ruolo di coltura molto importante per il territorio, con la produzione di vini di alta qualità fino ad
    arrivare ad oggi.
    La storia recente è caratterizzata da una evoluzione positiva della denominazione, con l’impianto di
    nuovi vigneti, la nascita di nuove aziende, la professionalità degli operatori che hanno contribuito
    ad accrescer il livello qualitativo e la rinomanza della DOC “Etna”, come testimoniano i
    riconoscimenti in campo nazionale ed internazionale dei vini a DOC “Etna” prodotti dalle aziende
    della zona geografica di riferimento.
    E’ stata la prima DOC siciliana ad essere riconosciuta ed una delle più antiche d’Italia, con Dpr
    dell’11 agosto 1968, di recente, nel 2011, il disciplinare è stato modificato, con l’introduzione della
    tipologia spumante, nella versione bianco e rosato, e del rosso riserva.
    Sono tipologie che non erano state codificate dal primo disciplinare, ma sono da tempo prodotte
    nella zona di riferimento.
    L’incidenza dei fattori umani, nel corso della storia, è in particolare riferita alla puntuale definizione
    dei seguenti aspetti tecnico produttivi, che costituiscono parte integrante del vigente disciplinare di
    produzione:
  • base ampelografica dei vigneti: i vitigni idonei alla produzione dei vini in questione, sono quelli
    tradizionalmente coltivati nell’area geografica considerata; il Nerello Mascalese è un vitigno tipico
    dell’areale etneo, dove è coltivato da tempo immemorabile; il nome fa riferimento alla Contea di
    Mascali, probabile centro di origine o almeno di diffusione della cultivar. Molto probabilmente
    rientra nell’antico gruppo dei vitigni “Nigrelli” descritti dal Sensini (1760) nelle sue “Memorie sui
    vini siciliani”, ma le prime citazioni di un Nerello Mascalese coltivato alle falde dell’Etna sono del
    1839 ad opera dell’Abate Geremia.
    Anche sul Nerello Cappuccio le prime informazioni ci pervengono dall’Abate Geremia
    relativamente alle zone di Tre Castagni e Viagrande. Dai Bollettini ampelografici (1878) abbiamo
    notizie della coltivazione di un “Nerello ammantellato” (Nerello Mantellato è sinonimo del N.
    Cappuccio) nella provincia di Catania.
    Il vitigno Carricante ha la sua zona di elezione per la coltivazione nell’areale di produzione della
    DOC Etna, dove si spinge fino a quote alte, anche superiori a quelle raggiunte dal Nerello
    Mascalese. Deve probabilmente il suo nome ai viticoltori di Viagrande che lo hanno così
    denominato per la sua elevata e costante produttività. Indicazioni sul suo utilizzo enologico nella
    Sicilia di fine 700 ci provengono dal Sestini, ma è sempre l’Abate Geremia (1839) a “collocarlo”
    nella zona etnea.
  • le forme di allevamento, i sesti d’impianto e i sistemi di potatura che, anche per i nuovi impianti,
    sono quelli tradizionali della zona e comunque atti a conferire alle uve ed al vino derivato le
    specifiche caratteristiche.
    I vigneti, nelle zone di forte pendenza, vengono coltivati, fin dai tempi più antichi, su caratteristici
    terrazzamenti contenuti da muretti a secco di pietra lavica che rendono unico un paesaggio singolare
    ed affascinante, costellato da antiche masserie, palmenti e ville patrizie, inserito in una delle zone
    naturalisticamente più belle ed interessanti della Sicilia.
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    L’importanza della presenza delle terrazze è data dal fatto che la loro funzione e il loro valore si
    estende ad aspetti che vanno oltre quello di puro contenimento del terreno per la creazione di nuove
    aree coltivabili. Di particolare interesse risulta il ruolo giocato ai fini del rallentamento delle acque
    superficiali, nella difesa dagli agenti erosivi del suolo dei terreni denudati della vegetazione naturale
    a fini colturali. Il suolo accumulato in una terrazza ha tra l’altro una capacità di ritenzione idrica
    elevata, in particolare in prossimità del muro dove l’acqua superficiale rallenta e può penetrare nel
    sottosuolo, pur garantendone il drenaggio attraverso il materiale posto ‘a secco’. A queste funzioni
    altre se ne collegano: conservazione della biodiversità, conservazione e mantenimento del valore
    identitario, paesaggistico e storico-culturale.
  • le pratiche relative all’elaborazione dei vini, sono quelle tradizionalmente consolidate in zona per
    la vinificazione in bianco ed in rosso dei vini tranquilli, adeguatamente differenziate, per i rossi, per
    le tipologia di base e per la tipologia riserva e, per i bianchi, per la tipologia di base e quella
    superiore. Queste due tipologie, riserva e superiore, fanno riferimento a vini maggiormente
    strutturati, la cui uva di partenza presenta un titolo alcolometrico minimo naturale maggiore e, nel
    caso del rosso riserva, la cui elaborazione comporta un determinato periodo di invecchiamento.
    Così come tradizionali sono le pratiche di elaborazione per la produzione dei vini spumanti,
    considerato che già dalla fine dell’800 il Barone Spitaleri produceva con il “metodo classico” di
    produzione di spumante, intuendo che quella dell’Etna era una zona a grande vocazione per la
    produzione di grandi vini spumanti e già a partire dagli anni ‘80 alcune aziende producono ottimi
    spumanti bianchi e rosati a base di Carricante e di Nerello Mascalese vinificato in bianco.
    B) informazioni sulla qualità o sulle caratteristiche del prodotto essenzialmente o esclusivamente
    attribuibili all'ambiente geografico.
    I vini di cui al presente disciplinare presentano, dal punto di vista analitico ed organolettico,
    caratteristiche molto evidenti e peculiari, descritte all’articolo 6, che ne permettono una chiara
    individuazione e tipicizzazione legata all’ambiente geografico.
    In particolare tutti i vini presentano caratteristiche chimico-fisiche equilibrate che contribuiscono al
    loro equilibrio gustativo tra la componente aromatica e quella gustativa; in tutte le tipologie si
    riscontrano aromi gradevoli, armonici, caratteristici ed eleganti.
    C) descrizione dell'interazione causale fra gli elementi di cui alla lettera A) e quelli di cui alla
    lettera B).
    Le particolari condizioni climatico-ambientali, la tessitura e la struttura chimico-fisica dei terreni
    interagiscono in maniera determinante con la coltura della vite, contribuendo all’ottenimento delle
    peculiari caratteristiche fisico-chimiche ed organolettiche dei vini della DOC “Etna”. Si tratta infatti
    di ambienti particolarmente vocati ad una vitivinicoltura di qualità.
    La composizione dei suoli vulcanici conferisce ai vini una particolare e gradevole sensazione di
    mineralità, contribuendo, specialmente nei bianchi, a migliorarne la longevità.
    Nella “Storia dei vini d’ Italia”, scritta dal Bacci nel 1596, venivano citati i vini prodotti sui colli
    che circondano Catania , la cui bontà era attribuita alle ceneri dell’Etna.
    Inoltre le temperature massime dei mesi di luglio ed agosto, che non raggiungono mai punte
    eccessive, e le forti escursioni termiche giornaliere, sono determinanti per uno svolgimento regolare
    della maturazione delle uve, con una ottimale sintesi ed accumulo del patrimonio aromatico delle
    uve.
    La zona dell’Etna è la zona più tardiva in Sicilia per la maturazione delle uve; la raccolta viene
    effettuata a partire da settembre per le uve utilizzate per le basi spumante e si protrae fino alla fine
    di ottobre qualche volta a novembre per le quote più alte; generalmente la raccolta di quelle del
    Carricante inizia da circa fine settembre a metà di ottobre, quelle del Nerello Cappuccio del Nerello
    Mascalese dalla prima decade di ottobre.
    La millenaria storia vitivinicola di questo territorio, dall’epoca greco-romana fino ai giorni nostri,
    attestata da numerosi documenti, è la generale e fondamentale prova della stretta connessione ed
    9
    interazione esistente tra i fattori umani e la qualità e le peculiari caratteristiche dei vini della DOC
    “Etna”. Ovvero è la testimonianza di come l’intervento dell’uomo nel particolare territorio abbia, nel
    corso dei secoli, tramandato le tradizionali tecniche di coltivazione della vite ed enologiche, le quali
    nell’epoca moderna e contemporanea sono state migliorate ed affinate, grazie all’indiscusso progresso
    scientifico e tecnologico, fino ad ottenere i rinomati vini “Etna”, le cui peculiari caratteristiche sono
    descritte all’articolo 6 del disciplinare.
    Articolo 10
    Riferimenti alla struttura di controllo
    Istituto Regionale Vini e Oli
    Viale della Libertà n° 66
    90143 - Palermo
    Telefono 091 6278111
    Fax 091 347870;
    e-mail irvv@vitevino.it
    L'Istituto Regionale della Vite e del Vino è l’Autorità pubblica designata dal Ministero delle
    politiche agricole alimentari e forestali, ai sensi dell’articolo 64 della legge n. 238/2016, che
    effettua la verifica annuale del rispetto delle disposizioni del presente disciplinare, conformemente
    all’articolo 19, par. 1, 1° capoverso, lettera a) e c), ed all’articolo 20 del Reg. UE n. 34/2019, per i
    prodotti beneficianti della DOP, mediante una metodologia dei controlli combinata (sistematica ed a
    campione) nell’arco dell’intera filiera produttiva (viticoltura, elaborazione, confezionamento),
    conformemente al citato articolo 19, par. 1, 2° capoverso.
    In particolare, tale verifica è espletata nel rispetto di un predeterminato piano dei controlli,
    approvato dal Ministero, conforme al modello approvato con il DM 2 agosto 2018, pubblicato nella
    G.U. n. 253 del 30.10.2018.
    Allegato 1
    Elenco unità geografiche aggiuntive
    Nel comune di CASTIGLIONE DI SICILIA :
  1. Contrada Acquafredda : è compresa all'interno del foglio di mappa 1, ed è delimitata a nord con il
    comune di Moio Alcantara ad ovest e sud con il comune di Randazzo è ad Est con la strada
    comunale denominata "Croce Monaci";
  2. Contrada Cottanera : è compresa all'interno dei fogli di mappa 1-2- 20, ed è delimitata a nord con
    il con il fiume Alcantara, ad ovest con la strada comunale denominata "Croce Monaci", a sud con la
    strada provinciale n 89, ad est con la tratta della ferrovia dello Stato ora dimessa;
  3. Contrada Diciasettesalme : è compresa all'interno del foglio di mappa 2, ed è delimitata a nord
    con il fiume Alcantara, a Sud con la S.P.89, ad Est con la S.P.7-III, ad Ovest con la ferrovia dello
    Stato ora dimessa;
  4. Contrada Mille Cocchita: è compresa all'interno dei fogli di mappa 3-5 ed è delimitata a nord con
    strada comunale denominata Moio Torreguarino, a Sud con la S.P.7-II, ad ovest con la S.P.7-III, ad
    Est con la strada comunale denominata Paneferrara;
  5. Contrada Carranco: è compresa all'interno del foglio di mappa 5, ed è delimitata a nord ed a
    Ovest con Fiume Alcantara, a Sud con la la strada comunale denominata Moio Torreguarino, ad Est
    con strada comunale denominata Carranco;
  6. Contrada Torreguarino: è compresa all'interno del foglio di mappa 6 ed è delimitata a nord ed a
    10
    Ovest con la la strada comunale denominata Moio Torreguarino, a Sud con strada comunale
    denominata Paneferrara; ad Est con ex ferrovia dello stato ora dimessa;
  7. Contrada Feudo di Mezzo : è compresa all'interno del foglio di mappa 20 ed è delimitata a nord
    la strada provinciale n 89, ad ovest con il limite di confine comunale di Randazzo, a sud con la SS.l
    20, ad est con la con la S.P.7-III;
  8. Contrada Santo Spirito : è compresa all'interno dei fogli di mappa 36-37-61 è delimitata a nord
    con la SS.]20, a Sud e ad Est con la strada comunale denominata Panebianco-Guardiola, ad ovest
    con il limite di confine comunale di Randazzo;
  9. Contrada Marchesa : è compresa all'interno del foglio di mappa 61, ed è delimitata a nord con la
    SS.l20, a nord-ovest con la strada comunale denominata Panebianco-Guardiola, Sud-Ovest con la
    strada comunale denominata Passopiscairo-collebbasso, ad Est con la strada comunale denominata
    Marchesa, a Sud la strada comunale denominata collebbasso-Montedolce ;
  10. Contrada Passo Chianche: è compresa all'interno del foglio di mappa 60, ed è delimitata a nord
    con la strada comunale denominata Panebianco -Guardiola, ad ovest con il limite di confine
    comunale di Randazzo, ad Est con torrente della Guardiola, a Sud la strada comunale denominata
    Cisterna-collebbasso ;
  11. Contrada Guardiola: è compresa all'interno del foglio di mappa 61, ed è delimitata a nord con la
    strada comunale denominata Panebianco-Guardiola, ad ovest con il torrente della Guardiola, a Sud
    ed Est con la strada comunale denominata Passopisciaro-collebbasso;
  12. Contrada Rampante : è compresa all'interno del foglio di mappa 62, ed è delimitata a nord e
    nord-est con la SS.l 20 , ad Est e a sud con la strada comunale denominata Rampante , ad Ovest con
    la strada comunale denominata Marchesa;
  13. Contrada Montedolce : è compresa all'interno dei fogli di mappa 63-77, ed è delimitata a Nord
    con la SS.120 , a ovest con la strada comunale denominata Rampante, ad Est con la strada comunale
    denominata Montedolce-Lo Monaco, a Sud con la strada comunale denominata Barbabecchi;
  14. Contrada Zucconerò : è compresa all'interno del foglio di mappa 68-73 ed è delimitata a Nord
    con la SS. 120 , a ovest con la strada comunale denominata Montedolce-Lo Monaco , ad Est con la
    strada comunale denominata Zucconerò, a Sud e Sud-Est con la strada comunale denominata
    Pettinociarelle;
  15. Contrada Pettinociarelle : è compresa all'interno del foglio di mappa 64, ed è delimitata a Nord
    con la SS.l20, ad ovest, e sud con la strada comunale denominata Zucconerò, ad Est con la strada
    comunale denominata Battiati;
  16. Contrada Schigliatore : è compresa all'interno del foglio di mappa 79, ed è delimitata a Nord
    con la SS.120, ad ovest con la strada comunale denominata Battiati, ad Est con la colata lavica del
    1923, a Sud con le paricelle 1 e 12 del foglio 86 e strada vicinale grotta paglia;
  17. Contrada Imboscamento : è compresa all'interno del foglio di mappa 65-80, ed è delimitata a
    Nord e nord-Estcon la Ferrovia circumetnea , ad est a ovest, ed a Sud con la strada comunale
    denominata Schigliatore;
  18. Contrada Grotta della Paglia : è compresa all'interno del foglio di mappa 86, ed è delimitata a
    Nord con le paricelle 1 e 12 del foglio 86, ad est e nord-Est strada vicinale grotta paglia, ad ovest
    con la strada comunale denominata Battiati, a sud con strada comunale;
  19. Contrada Mantra murata : è compresa all'interno del foglio di mappa 88, ed è delimitata ad ovest
    con la strada vicinale grotta paglia, a Nord con strada vicinale ed il limite di foglio 89, ad est a sud e
    sud-est con strada vicinale sciara-picciolo ;
  20. Contrada Dafara Galluzzo : è compresa all'interno del foglio di mappa 89, ed è delimitata a
    Nord con la SS.l20, a Nord-Ovest strada comunale denominata Vitalba, ad ovest con la strada
    comunale denominata Battiati, ad est a sud e sud-est con strada vicinale sciara-picciolo;
  21. Contrada Dragala Gualtieri : è compresa all'interno dei fogli di mappa 90-91-92, ed è delimitata
    a Nord con il punto di unione del foglio 85 e 84, a nord -ovest con il limete del foglio di mappa 84,
    ad ovest e a Sud con la strada comunale denominata piano filici, a sud-ovest con il limite del foglio
    di mappa 88;
    11
  22. Contrada Palmellata : è compresa all'interno del foglio di mappa 85 ed è delimitata a Nord e
    nord-ovest con strada comunale palmellata, ad ovest con il limite del foglio di mappa 92 , a Sud con
    il limite del foglio di mappa 92 e il limite del comune di Linguaglossa;
  23. Contrada Piano filici : è compresa all'interno dei fogli di mappa 84-85, ed è delimitata a Nord e
    nord-est con S.S.120, ad ovest con strada comunale denominata casazza, a Sud e ad Est con strada
    comunale palmellata;
  24. Contrada Picciolo : è compresa all'interno del foglio di mappa 83, ed è delimitata a Nord con
    S.S.120, ad ovest con strada comunale denominata Mongibello, a Sud con il limite del foglio di
    mappa 89, ad Est con il limite del foglio di mappa 84;
  25. Contrada Caristia : è compresa all'interno del foglio di mappa 82, ed è delimitata a sud con
    .S.120, ad ovest con strada comunale denominata Cammarata, a Est con la strada Regia trazzera di
    Linguaglossa, a nord con strada comunale denominata pantano;
  26. Contrada Moscamento : è compresa all'interno del foglio di mappa 82, ed è delimitata a sud con
    S.S.120, ad est con il limite di foglio 82 che percorre la stradella vicinale, ad ovest e con la strada
    denominata Moscamento, a Nord con il limite con il foglio di mappa 67e la strada denominata
    Moscamento;
  27. Contrada Fossa san Marco : è compresa all'interno del foglio di mappa 67, ed è delimitata a sud
    con il limite del foglio di mappa 81 che costeggia la strada denominata Moscamento, ad est con il
    limite del foglio di foglio 82 che percorre la stradella vicinale denominata cammarata, ad ovest con
    la strada denominata Moscamento, a Nord con strada denominata pantano- casabianca;
  28. Contrada Pontale Palino : è compresa all'interno del foglio di mappa 65 -80, ed è delimitata a
    sud con la ferrovia circum-etnea, ad est con la strada denominata Moscamento, a Nord con il limite
    del foglio 46 e strada vicinale, ad ovest con strada comunale galofalo;
  29. Contrada Grasà : è compresa all'interno del foglio di mappa 46, ed è delimitata a sud con il
    limite del foglio 46 e strada vicinale, ad ovest con strada comunale denominata galofalo, ad est a
    nord
    e nord est con la strada denominata Ciappe -mancina;
  30. Contrada Piano dei daini : è compresa all'interno del foglio di mappa 45-42, ed è delimitata a
    sud con la S.S.120, ad est con strada comunale denominata Galofalo, ad ovest con la strada
    denominata Solecchiata, a Nord con il limite del foglio 44 e strada vicinale;
  31. Contrada Zottorinotto : è compresa all'interno del foglio di mappa 42-43, ed è delimitata a sud
    con la S.S.120 , ad est e con la strada denominata Solecchiata , ad ovest con il limite di foglio 41 e
    strada comunale denominata Malpasso, a Nord con il limite del foglio 23;
  32. Contrada Malpasso : è compresa all'interno del foglio di mappa 23, ed è delimitata a sud con il
    limite del foglio 43, ad Est con il limite del foglio 44, ad ovest con il limite del foglio 22 e la
    strada denominata Malpasso , a Nord con il limite del foglio 24;
  33. Contrada Pietra Marina : è compresa all'interno del foglio di mappa 24, ed è delimitata a nord
    con strada comunale denominata Paneferrara ed limite del foglio di mappa 6, ad ovest con la strada
    comunale denominata Paneferrara, a Sud e sud-est con la S.P.7-II, ad est con strada vicinale pietra
    marina;
  34. Contrada Verzella : è compresa all'interno del foglio di mappa 22, ed è delimitata a nord con la
    S.P.7-II, ad est con il limite del foglio 23 e la strada denominata Malpasso, ad ovest con strada
    denominata Arcuria e il limite del foglio 21, a sud con la ferrovia Circumetnea;
  35. Contrada Muganazzi : è compresa all'interno dei fogli di mappa 39-40-41, ed è delimitata a Sud
    con la SS.l20 , ad est con il limite di foglio 42 e strada comunale denominata Malpasso, a nordovest
    e nord-ovest con la ferrovia Circumetnea;
  36. Contrada Arcuria : è compresa all'interno del foglio di mappa 21, ed è delimitata a Sud con la
    ferrovia Circumetnea, ad est con strada denominata Arcuria ,a nord con la S.P.7-II, ad ovest
    con la con la S.P.7-III;
  37. Contrada Pietrarizzo : è compresa all'interno del foglio di mappa 44, ed è delimitata a nord con
    la S.P.7-II , ad sud, est ed est con strada vicinale denominata cavallaro, a sud-ovest con il limite
    12
    del foglio 43, nord-ovest con il limite del foglio 23;
  38. Contrada Bragaseggi : è compresa all'interno del foglio di mappa 25, ed è delimitata a sud con
    la S.P.7-II , ad ovest con strada vicinale denominata pietramarina, ad Est con strada vicinale ed il
    limite di foglio 26, a nord con la ferrovia Circumetnea
  39. Contrada Sciambro : è compresa all'interno dei fogli di mappa 26-27, ed è delimitata a sud con
    la S.P.7-II , ad ovest con strada vicinale, a nord e nord-ovest con il fiume alcantara, ad Est con
    strada vicinale;
  40. Contrada Vena: è compresa all'interno del foglio di mappa 28, ed è delimitata a sud ad Est e
    sud-est dal vallone denominato sciambro, ad ovest con strada vicinale, a nord e nord-est con il
    fiume alcantara,
  41. Contrada Iriti : è compresa all'interno del fogli di mappa 47-48 ed è delimitata a nord con la
    S.P.7-II, ad ovest con strada vicinale, a sud ed Est con il vallone denominato Iriti;
  42. Contrada Trimarchisa : è compresa all'interno del foglio di mappa 6-7-25, ed è delimitata a nord
    e nord-est dal fiume Alcantara, ad ovest con strada denominata Carranco, ad Est e nord-est con ex
    ferrovia dello stato ora dismessa, a sud con strada vicinale;
  43. Contrada Vignagrande: è compresa all'interno del foglio di mappa 7, ed è delimitata a sud, sud-
    est e sud-ovest dal fiume alcantara , a nord,nord-est ed Est dalla regia trazzera denominata
    Linguaglossa-Castiglione-Montalbano, ad ovest con strada comunale denominata Moio-
    torreguarino;
  44. Contrada Canne: è compresa all'interno del f. di mappa 47, ed è delimitata a nord, ovest e sud
    ovest con il vallone denominato Iriti, a sud, Est e sud Est con strada vicinale ;
  45. Contrada Barbabecchi : è compresa all'interno del foglio di mappa 77, ed è delimitata a nord con
    la strada comunale denominata collebbasso, a Est,nord-est e sud est con la strada comunale
    denominata Dagrobosco, ad ovest con strada vicinale ed il limite di foglio 75 ;
  46. Contrada Collabbasso: è compresa all'interno del foglio di mappa 74-75, ed è delimitata a nord
    con la strada comunale denominata Collebbasso-Montedolce, a ovest,sud e sud ovest con strada
    comunale denominata Cistena-Collebbasso -Passocilitta, a sud- est con la strada comunale ed il
    limite di foglio 94,a nord est con strada comunale di il limite di figlio 76 e 77;
    Nel comune di LINGUAGLOSSA :
  47. Contrada Pomiciaro
    Area delimitata dalla strada vicinale "Vignazza" a partire dall'incrocio con la SS 120 fino
    all'incrocio denominato "Croce Ferro" proseguendo in direzione nord con la "Regia Trazzera
    Randazzo Fiumfreddo" fino all'incrocio con la linea ferrata della Circumetnea, proseguendo quindi
    fino al confine comunale, intercettando nuovamente con la SS 120 in prossimità del Km 202 ed a
    chiudere percorrendo la strada statale in direzione Linguaglossa fino all'incrocio con la strada
    Comunale "Vignazza".
  48. Contrada Lavina
    Area delimitata dalla "Regia Trazzera Randazzo Fiumefreddo" a partire dall'incrocio denominato
    "Croce Ferro" fino alla via Domenico Gagini, proseguendo in direzione sud-est lungo la linea
    ferrata della Circumetnea fino all'incrocio fra la SP 59/IV e la strada comunale "Del Bosco" (Via S.
    Giuseppe), percorrendo tutta questa ultima fino all'incrocio con la via "Mareneve", oltrepassando la
    quale si intercetta la "Regia Trazzera Randazzo Fiumfreddo" fino all'incrocio denominato "Croce
    Ferro".
  49. Contrada Martinella
    Area delimitata dalla SP 59/IV dall'incrocio con la strada comunale "Del Bosco" (Via S. Giuseppe)
    fino all'incrocio al Km 1+600 con la strada comunale "Piano Arrigo", da qui in linea retta fino
    all'incrocio inteso "Palmento A Funcia" sulla strada comunale "Del Bosco" (Via S. Giuseppe), da
    qui in direzione est percorrendo questa ultima fino all'incrocio con la SP 59/IV.
  50. Contrada Arrigo
    Area delimitata dalla strada SP 59/IV dall'incrocio al Km 1+600, fino al Km 2+900 in prossimità
    dell'incrocio con la strada vicinale "Vallegalfina", seguendo questa ultima in direzione nord-est per
    13
    metri 200 fino all'incrocio con la stradella privata a sinistra, seguendo il percorso di questa ultima
    fino ad intercettare la strada comunale "Zappinello" e percorrendo questa in direzione nord fino
    inteso "Palmento A Funcia" sulla strada comunale "Del Bosco" (Via S. Giuseppe) e da qui in linea
    retta fino al punto di partenza incrocio al Km 1+600 sulla SP 59/IV.
  51. Contrada Friera
    Area delimitata a nord dal torrente "Sciambro" a partire dal ponte sulla SS 120 fino al confine
    comunale con Piedimonte Etneo, risalendo quindi in direzione ovest fino alla linea ferrata
    Circumetnea. Seguendo il tracciato di questa ultima fino al ponte sovrastante la strada vicinale
    "Rovolazzo" e da questa fino all'incrocio con la strada provinciale 59/IV al Km 0+800, proseguendo
    su questa ultima fino al ponte sul torrente "Sciambro" e seguendo l'alveo del torrente fino punto di
    partenza ponte della SS 120.
  52. Contrada Vaccarile
    Area delimitata dalla strada provinciale SP 59/IV a partire dall'incrocio con la strada vicinale
    "Rovolazzo" al Km 0+800 fino all'incrocio con la strada vicinale "Cerrotto" al Km 2+500 e
    percorrendo questa ultima per metri 320 fino alla strada privata sul lato sinistro e da qui in linea
    retta fino al punto di partenza incrocio fra la strada vicinale "Rovolazzo" e la strada provinciale
    59/IV al Km 0+800.
  53. Contrada Valle Galfina
    Area delimitata dalla strada vicinale "Vallegalfina" dall'incrocio con la strada provinciale 59/IV al
    Km 2+900 fino all'incrocio con la strada comunale "Zappinello" e seguendo questa ultima in
    direzione nord-est per metri 700 fino all'incrocio con la stradella privata a destra, seguendo
    quest'ultima fino ad intercettare la strada vicinale "Vallegalfina" e quindi in direzione sud per 200
    metri fino al punto di partenza incrocio strada provinciale 59/IV al Km 2+900.
  54. Contrada Alboretto - Chiuse del Signore
    Area delimitata dall'incrocio sulla strada provinciale 59/IV al Km 0+800 con la strada vicinale
    "Rovolazzo" e percorrendo questa ultima fino al ponte sotto la ferrovia Circumetnea proseguendo
    lungo il tracciato della ferrovia fino al confine comunale e percorrendo questo in direzione sud fino
    ad intercettare la strada vicinale "Cerrotto" e su questa in direzione nord-ovest fino alla stradella
    privata a destra, già confine della contrada "Vaccarile", e da qui in linea retta al punto di partenza
    incrocio sulla strada provinciale 59/IV al Km 0+800.
  55. Contrada Panella - Petto Dragone
    Area delimitata dalla strada provinciale 59/IV in direzione Zafferana Etnea in prossimità
    dell'incrocio con la strada vicinale "Vallegalfina" al Km 2+900 fino all'incrocio con la strada
    vicinale "Chiovazzi" al Km 4+400 proseguendo in linea retta verso ovest fino ad intercettare la
    strada vicinale "Piano lazzi", quindi percorrendo questa in direzione nord fino all'innesto con strada
    vicinale "Vallegalfina" e percorrendo questa ultima fino al punto di partenza incrocio con la strada
    provinciale 59/IV al Km 2+900.
  56. Contrada Baldazza
    Area delimitata dalla strada provinciale 59/IV in direzione Zafferana Etnea in prossimità
    dell'incrocio con la strada vicinale "Cerrotto" al Km 2+500 fino all'incrocio con la strada vicinale
    "Chiovazzi" al Km 4+400 e percorrendo questa in direzione est fino all'incrocio con la strada
    vicinale "Cettotto" quindi percorrendo questa ultima in direzione nord-ovest fino al punto di
    partenza incrocio con la strada provinciale 59/IV al Km 2+500.
    Nel comune di MILO :
  57. Contrada Villagrande
    Area delimitata a Sud-Est dalla strada intercomunale Petrulli - Miscarello, ad Ovest dalla strada
    Prov.le Zafferana Milo fino al torrente che lambisce le prime case del centro abitato del comune di
    Milo che costeggia la contrada stessa, determinandone il confine Nord, fino ad incrociare la
    suddetta strada intercomunale Petrulli Miscarello.
  58. Contrada Pianogrande
    Area che si snoda lungo la via Caselle Pianogrande dall'incrocio con la strada Prov.le Zafferana
    14
    Milo e fino all'incrocio con il Viale della Regione che la delimita sul lato Ovest, fino al torrente
    "Struppuni" che la costeggia in direzione Est fino ad incrociare la Strada Prov.le Zafferana Milo.
  59. Contrada Caselle
    Area delimitata ad Ovest dal Viale delle Regione fino all'incrocio con il Corso Italia, a Nord Ovest
    dalla prima parte di Via Guglielmo Marconi e dalla Via Fornaci fino ad incrociare la Regia Trazzera
    "Finaita" che ne segna il confine Nord, a Sud Ovest dalla Via Carlino 1° attraverso una strada
    interpoderale che va a congiungersi con la Via Spoto fino a raggiungere la Reggia Trazzera
    "Finaita".
  60. Contrada Rinazzo
    Area delimitata dal lato Sud dalla Via Campanaro, dal lato Ovest dalle Reggia Trazzera "Finaita",
    dal lato Sud Est dal primo tratto di Via Bellini e dall'ultimo tratto di Via Etnea fino all'incrocio con
    Via Mazzini, che ne determina il confine Est fino al torrente "Cacocciola" e da quest'ultimo in
    direzione Nord fino ad incrociare la Reggia Trazzera "Finaita".
    5.Contrada Fornazzo
    Area delimitata dalla Via Mongibello fino all'incrocio con Via Mareneve, che la delimita a Nord
    Ovest fino alla trazzera che collega Contrada Scarbaglio alla Via Mareneve. La contrada Fornazzo
    comprende anche tutti i terreni ricadenti nel centro abitato del quartiere stesso.
  61. Contrada Praino
    Area delimitata a Ovest dal centro abitato di Fornazzo. A Nord dal Torrente Cavagrande fino al
    confine del Comune di Giarre, che ne determina il confine Est, mentre il confine Sud Ovest
    edelimitato dal Torrente Cacocciola in direzione Nord fino al centro abitato di Fornazzo.
  62. Contrada Volpare
    Area delimitata a Sud Ovest dalla prima parte di Via Etnea, a Nord Ovest dalla Via Mazzini fino al
    torrente Cacocciola che ne determina il confine Nord, ad Est dall'ultimo tratto di Via Salice e a Sud
    dalla Via Madonna delle Grazie.
  63. Contrada Salice
    Area delimitata a Nord dal torrente Cacocciola fino al confine del Comune di Giarre, ad Est dal
    territorio del Comune di Giarre e dalle Strade aranci Miscarello e Petrulli Miscarello, a Sud con la
    Contrada Villagrande ad Ovest con Via Mons. Fichera fino all'incrocio con Via Madonne delle
    Grazie e Via Salice.
    Nel comune di RANDAZZO:
  64. Contrada Imbischi
    Confini: NORD fiume Alcantara SUD str. Prov.le S.P. 89 ESTconfine territorio Comune di
    Castiglione di Sicilia OVESTstr. Comunale S. Teodoro, Mischi e Acquafredda
  65. Contrada San Teodoro
    Confini: NORD fiume Alcantara SUD str. Comunale S.Teodoro, Mischi e Acquafredda EST str.
    Vie. Passo Piraino OVEST str. Vie Donna Nunzia
  66. Contrada Feudo
    Confini:NORD str. Comunale S. Teodoro, Mischi e Acquafredda SUD str. Ferrata FF. SS EST str.
    Comunale S. Teodoro, Mischi e Acquafredda OVEST str. Comunale S. Teodoro, Mischi e
    Acquafredda
  67. Contrada Ciarambella
    Confini: NORD fiume Alcantara SUD str. Prov.le S.P. 89 EST str. Comunale S. Teodoro , Mischi
    e Acquafredda OVEST str. Comunale Ciarambella
  68. Contrada Allegracore
    Confini: NORD fiume Alcantara SUD str. Prov.le S.P. 89 EST str. Comunale Ciarambella OVEST
    str. Comunale Campo Rè Allegracore-Trazzera Randazzo Rocella
  69. Contrada Città Vecchia
    Confini:NORD fiume Alcantara SUD str. Comunale San Vito, Trazzera Randazzo Roccella EST
    Trazzera Randazzo Roccella OVESTfiume Alcantara
  70. Contrada Giunta
    15
    Confini:NORD str. Comunale San Vito, Trazzera Randazzo Roccella SUD via Bonaventura EST
    str. Comunale Campo Rè Allegracore OVEST str. Comunale San Vito
  71. Contrada CAMPO RE'
    Confini:NORD str. Comunale Campo Rè Allegracore SUD str. SS. 120 EST colata lavica del 1981
    OVEST str. comunale di collegamento SP, 89 e Campo Rè Allegracore.
  72. Contrada San Lorenzo
    Confini:NORD str. SS. 120 SUD str. SP 230 EST str. Comunale Sciambratta OVEST centro abitato
    (delimitazione area D.O.C.)
  73. Contrada Crocittà
    Confini:NORD str. SP 230 SUD curva di livello 800 (delimitazione area D.O.C.) EST str.
    Comunale Marzarola OVEST
    centro abitato
  74. Contrada Scimonetta
    Confini:NORD str. SP 230 SUD curva di livello 800 (delimitazione sud area D.O.C.) EST- str.
    Comunale Sciambratta colata lavica del 1981 OVEST str. Comunale Marzarola
  75. Contrada Bocca d’Orzo
    Confini:NORD curva di livello 750 SUD curva di livello 800 (delimitazione area D.O.C.) EST
    delimitazione tra i fogli di mappa 58 e 59 OVEST str. Comunale Sciambratta
  76. Contrada Arena
    Confini:NORD str. SS. 120 SUD curva di livello 750 EST delimitazione tra i fogli di mappa 58 e
    59 OVEST str. Comunale Sciambratta
  77. Contrada Pignatuni
    Confini:NORD str. Prov.le S.P. 89 SUD str. SS. 120 EST str. comunale di collegamento tra SS.
    120 e SP. 89 OVEST
    str comunale di collegamento tra SS. 120 e SP. 89
  78. Contrada Chiusa Politi
    Confini:NORD str. SP 230 SUD curva di livello 800 (delimitazione sud area D.O.C.) EST curva di
    livello 800 (delimitazione sud area D.O.C.) OVEST delimitazione tra i fogli di mappa 58 e 59
  79. Contrada Pianodario
    Confini:NORD curva di livello 750 SUD str. SP 230 EST str. SP 230 OVEST delimitazione tra i
    fogli di mappa 72 e 73
  80. Contrada Statella
    Confini:NORD str. Prov.le S.P. 89 SUD curva di livello 750 EST str. SP 230 -str ferrata FF CC - str
    interpod. Contrada Statella OVEST str. comunale di collegamento tra SS. 120 e S.P. 89
  81. Contrada Pignatone
    Confini:NORD str. Prov.le S.P. 89 SUD str comunale Taccione EST str comunale Taccione
    OVEST str. Interpod. Contrada Statella.
  82. Contrada Montelaguardia
    Confini:NORD str. Ferrata FF.CC. SUD curva di livello 750 EST str. Comunale Montelaguardia
    OVEST str. SP 230
  83. Contrada PINO
    Confini:NORD str. comunale .Montelaquardia lazzitto SUD curva di livello 800 (delimitazione sud
    area D.O.C.) EST
    str. Comunale Montelaguardia lazzitto OVEST curva di livello 750
  84. Contrada Sciara Nuova
    Confini:NORD curva di livello 765 SUD curva di livello 800 (delimitazione sud area D.O.C.) EST
    confine territorio Comune di Castiglione di Sicilia OVEST contrada calderara 22
    22.Contrada Calderara
    Confini:NORD str. SS. 120 SUD str. Comunale Montelaguardia lazzitto EST str. Comunale
    Collabasso Croce Monaci OVEST str. Comunale Montelaguardia lazzitto
    23.Contrada Croce Monaci
    16
    Confini:NORD str. SS. 120 SUD str. Comunale Collabasso Croce Monaci EST confine territorio
    Comune di Castiglione di Sicilia OVEST str. Comunale Collabasso Croce Monaci
    24.Contrada Taccione
    Confini:NORD str. Ferrata FF.SS SUD - str. Ferrata FF.CC. e SS 120 EST str. Vie. Rumolo
    OVEST str. Comunale Taccione
    25.Contrada Calderara Sottana
    Confini:NORD str. Ferrata FF. SS. - SP 89 SUD str. SS. 120 EST confine territorio Comune di
    Castiglione di Sicilia OVEST
    str. Vie. Rumolo
    Nel comune di SANTA MARIA DI LICODIA :
    1.Contrada Cavaliere
    (strada comunale Bosco e strada Cavaliere Bosco) con i seguenti confini: nord Casale Brancato a
    quota mille in Contrada Somatorie (confine coincidente con quello indicato dal disciplinare citato),
    scendendo per il sito archeologico "Tre cisterne" superando l'incrocio con "Strada Inchiuso Alto" e
    fino all'incrocio con "strada Panini", confine Sud, da qui fino all'incrocio con strada Inchiuso Basso,
    confine est. Ad ovest con Vallone Licodia. Schematicamente: Nord: Casale Brancato Nord est:
    Strda Inchiuso Alto Sud: Strada Parrini Ovest: Vallone Licodia Est: Strada Inchiuso Basso.
    Nel comune di TRECASTAGNI :
  85. Contrada Cavotta
  86. Contrada Monte Ilice
  87. Contrada Carpene
  88. Contrada Grotta Comune
  89. Contrada Eremo Di S.Emilia
  90. Contrada Monte Gorna
  91. Contrada Ronzini
  92. Contrada Monte S.Nicolo’
  93. Contrada Tre Monti
    Nel comune di VIAGRANDE:
  94. Blandano: Confine Nord Via Cava S.P. 4, Sud Torrente Lavinaio, Est Via Garibaldi, Ovest
    Comune Trecastagni
  95. Cannarozzo: Confine Nord Bivio Monte Rosso, Sud Torrente Blandano, Est Torrente Lavinaio,
    Ovest Via Garibaldi
  96. Monaci: Confine Nord Torrente Blandano, Sud Via Dietro Serra, Est Via Garibaldi, Ovest Via
    Cava S.P. 4
  97. Monte Rosso: Confine Nordvia Salto Del Corvo, Sud Via Cava S.P. 4, Est Via Garibaldi, Ovest
    Via Gurna - Via Botticelli
  98. Monte Serra: Confine Nord Via Dietro Serra, Sud Via San Gaetano - Via Umberto, Est Via
    Garibaldi, Ovestvia Mure Antiche
  99. Muri Antichi:Confine Nord Via Mure Antiche, Sud Via Viscalori, Est Via Umberto-Via Mure
    Antiche, Ovest Comune Trecastagni
  100. Paternostro: Confine Nord Via Viscalori -Via Rosselli, Sudvia Contrada Fara-Via Petrone, Est
    Via Aldo Moro, Ovest Comune Trecastagni
  101. Sciarelle: Confine Nord Torrente Blandano, Sud Comune Aci S. Antonio , Est via penninazzo,
    Ovest Via Garibaldi
  102. Viscalori: Confine Nord Via Viscalori- Via Rosselli, Sudvia Viscalori-Via Rosselli, Ovest Via
    Aldo Moro, Est Comune Trecastagni
    Nel comune di BIANCAVILLA:
    1.Maiorca
  103. Torretta
  104. Rapilli
  105. Stella
    17
  106. Spadatrappo
    Nel comune di ZAFFERANA:
  107. Fleri
  108. San Giovannello
  109. Cavotta
  110. Pietralunga
  111. Pisano
  112. Pisanello
  113. Fossa Gelata
  114. Scacchieri
  115. Sarro
  116. Piricoco
  117. Civita
  118. Passo Pomo
  119. Rocca d’api
  120. Cancelliere – Spuligni
  121. Airone
  1. Valle San Giacomo
  1. Piano dell’Acqua
  2. Petrulli
  3. Primoti
  4. Algerazzi.
    18