Testo
Ministero delle politiche agricole
alimentari e forestali
DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE COMPETITIVE,
DELLA QUALITÀ AGROALIMENTARE, IPPICHE E DELLA PESCA
DIREZIONE GENERALE PER LA PROMOZIONE DELLA QUALITÀ AGROALIMENTARE E
DELL’IPPICA
PQAI IV
DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DEI VINI A DENOMINAZIONE DI
ORIGINE CONTROLLATA E GARANTITA
“TERRE TOLLESI” O “TULLUM”
Decisione di approvazione o modifica Pubblicazione
Approvato con D.M. 23.07.2008 G.U. 179 – 1.08.2008
Modificato con D.M. 30.11.2011 G.U. 295 – 20.12.2011
Sito ufficiale Mipaaf - Qualità - Vini DOP e IGP
Modificato con D.M. 03.10.2012 G.U. 244 – 18.10.2012
Sito ufficiale Mipaaf - Qualità - Vini DOP e IGP
Modificato con D.M. 7.03.2014 Sito ufficiale Mipaaf - Qualità - Vini DOP e IGP
Modificato con DM 18.06.2019 G.U. 155 – 04.07.2019
(modifica ordinaria, ai sensi art. 17 del Reg. UE sito ufficiale del Mipaaf –
n.33/2019) Sezione Qualità - Vini DOP e IGP
G.U.U.E. – C306 –10.09.2019
Modificato con Reg. di esecuzione della G.U.U.E n. L 462/2021 -28.12.2021
Commissione (UE) 2021/2319 del 21.12.2021
Articolo 1
Denominazione e vini
- La denominazione di origine controllata e garantita “Terre Tollesi” o “Tullum” è riservata ai vini,
Cat.Vino (1), che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti nel presente disciplinare di
produzione per le seguenti tipologie: Rosso, Rosso riserva, Pecorino, Passerina.
Articolo 2
Base ampelografica - I vini della denominazione di origine controllata e garantita “Terre Tollesi” o “Tullum” devono
essere ottenuti dalle uve provenienti dai vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguente
composizione ampelografica:
1
“Terre Tollesi” o “Tullum” Rosso: Montepulciano per almeno il 95%.
“Terre Tollesi” o “Tullum” Rosso Riserva: Montepulciano per almeno il 95%.
Possono concorrere alla produzione di detti vini le uve di altri vitigni, a bacca di colore analogo,
idonei alla coltivazione per la regione Abruzzo, da soli o congiuntamente, fino ad un massimo del
5%, presenti in ambito aziendale.
“Terre Tollesi” o “Tullum” con le seguenti specificazioni: Pecorino, Passerina, , devono essere
ottenuti per almeno il 90% da uno dei sopraccitati vitigni.
Possono concorrere alla produzione di detti vini le uve di altri vitigni, a bacca di colore analogo,
idonei alla coltivazione per la regione Abruzzo, da soli o congiuntamente, fino ad un massimo del
10%, presenti in ambito aziendale.
Articolo 3
Zona di produzione delle uve - Le uve destinate alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata e garantita
“Terre Tollesi” o “Tullum” devono essere raccolte esclusivamente nella zona di produzione che
comprende l’intero territorio del Comune di Tollo.
Articolo 4
Norme per la viticoltura - Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti destinati alla produzione dei vini della
denominazione di origine controllata e garantita “Terre Tollesi” o “Tullum” devono essere quelle
normali della zona e atte a conferire alle uve e ai vini le specifiche caratteristiche di qualità. - Sono da considerarsi idonei ai fini dell’iscrizione allo schedario solo i vigneti compresi nei
territori di cui all’articolo 3 e con un’altitudine non inferiore agli 80 metri sul livello del mare, con
buona sistemazione idraulico – agraria. Sono esclusi tutti i terreni di fondovalle.
I sesti di impianto, le forme di allevamento ed i sistemi di potatura devono essere quelli
generalmente usati e comunque atti a non modificare le caratteristiche delle uve e dei vini.
Fermo restando i vigneti esistenti, per i nuovi impianti e reimpianti la densità non può essere
inferiore a 1.600 ceppi/ettaro per la pergola abruzzese e 4.000 ceppi/ettaro per i filari. - Sono esclusi i sistemi di coltivazione espansi, ad eccezione della pergola Abruzzese tradizionale,
i sistemi a doppia cortina (G.D.C.) e cordone libero. È ammessa la potatura a cordone speronato,
Guyot singolo e/o doppio.
È vietata ogni pratica di forzatura.
È consentita l’irrigazione di soccorso. - Le produzioni massime di uva per ettaro ed i titoli alcolometrici volumici minimi sono i seguenti:
Tipologia Produzione Titolo alcolometrico volumico
t/ha naturale minimo % vol.
Terre Tollesi o Tullum Rosso 12 12.00
Terre Tollesi o Tullum Rosso Riserva 9 12.50
Terre Tollesi o Tullum Pecorino 9 12.00
Terre Tollesi o Tullum Passerina 9 11.50
2 - Per i vigneti impiantati precedentemente all’entrata in vigore del presente disciplinare di
produzione e che hanno una densità di ceppi inferiore a quella prima indicata, le produzioni per
ettaro ammesse non possono essere superiori a quelle precedentemente indicate.
In annate favorevoli i quantitativi di uve ottenute e da destinare alla produzione del vino a
denominazione di origine controllata e garantita “Terre Tollesi” o “Tullum” devono essere riportati
nei limiti di cui sopra, purché la produzione globale non superi del 20% i limiti medesimi, fermi
restando i limiti resa uva/vino per i quantitativi di cui trattasi. - Le eccedenze delle uve, nel limite massimo del 20%, non hanno diritto alla denominazione di
origine. Oltre detto limite decade il diritto alla denominazione per tutto il prodotto.
Per i vigneti in coltura promiscua la produzione massima di uva ad ettaro deve essere rapportata alla
superficie effettivamente impegnata dalla vite. - Per l’entrata in produzione dei nuovi impianti la produzione massima ad ettaro ammessa è:
I e II anno Produzione ammessa: 0
III anno Produzione ammessa: 60%
IV anno e success. Produzione ammessa: 100%
Articolo 5
Norme per la vinificazione - Le operazioni di vinificazione, ivi compreso l’invecchiamento obbligatorio, nei casi in cui è
previsto, l’imbottigliamento e l’affinamento devono essere strettamente effettuate nell’ambito del
territorio di produzione delle uve delimitato dall’articolo 3 del presente disciplinare di produzione. - Ai sensi della normativa comunitaria e nazionale vigente, l’imbottigliamento o il
condizionamento deve aver luogo nella predetta zona geografica delimitata per salvaguardare la
qualità o la reputazione o garantire l’origine o assicurare l’efficacia dei controlli. - Nella vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti, atte a conferire
ai vini le loro caratteristiche peculiari. - È consentito l’arricchimento dei mosti e dei vini di cui all’articolo 1, secondo i limiti e le
modalità stabilite dalle norme comunitarie e nazionali, con mosti concentrati rettificati oppure con
mosti concentrati questi ultimi ottenuti da uve dei vigneti iscritti allo schedario della stessa
D.O.C.G. o a mezzo concentrazione a freddo o altre tecnologie consentite. - È ammessa la colmatura dei vini destinati alla denominazione di origine di cui all’art. 1 in corso
di invecchiamento obbligatorio, con vini aventi diritto alla stessa denominazione di origine, di
uguale colore e varietà di vite, anche non soggetti ad invecchiamento obbligatorio, per non oltre il
10%. - La resa massima dell’uva in vino, compreso l’eventuale arricchimento, è del 70% per tutte le
tipologie; qualora superi detto limite, ma non il 75%, l’eccedenza non avrà diritto alla
denominazione di origine controllata e garantita; oltre il 75% decade il diritto alla denominazione di
origine controllata e garantita per tutto il prodotto. - Per i vini a denominazione di origine controllata e garantita “Terre Tollesi” o “Tullum” con
specificazione del vitigno Pecorino o Passerina, l’immissione al consumo è consentita a partire dal
1° gennaio dell’anno successivo a quello di raccolta delle uve.
3 - Il vino a denominazione di origine controllata e garantita “Terre Tollesi” o “Tullum” Rosso, non
può essere immesso al consumo prima del 1° gennaio del secondo anno successivo a quello della
raccolta delle uve.
Il vino a denominazione di origine controllata e garantita “Terre Tollesi” o “Tullum” Rosso Riserva
deve essere sottoposto ad un periodo minimo di invecchiamento obbligatorio di almeno 2 anni di
cui almeno 6 mesi in recipienti o contenitori di legno. Il periodo di invecchiamento decorre dal 1°
gennaio dell’anno successivo a quello della vendemmia.
Articolo 6
Caratteristiche al consumo - I vini (Cat.Vino1), a denominazione controllata e garantita “Terre Tollesi” o “Tullum” di cui
all’articolo 1 del presente disciplinare all’atto dell’immissione al consumo devono rispondere alle
seguenti caratteristiche:
“Terre Tollesi” o “Tullum” Rosso:
- Colore: rosso rubino intenso, con riflessi violacei
- Odore: intenso, fruttato con sentori di frutti rossi, ciliegia e mirtillo, e/o di liquirizia, viola,
tabacco, vaniglia e spezie - Sapore: secco, corpo da medio a pieno, armonico, giustamente tannico
- Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 13% vol.
- Acidità totale 5 g/l.
- Estratto non riduttore minimo: 26 g/l.
“Terre Tollesi” o “Tullum” Rosso Riserva: - Colore: rosso rubino intenso, tendente al granato con l’invecchiamento
- Odore: caratteristico, con sentori di frutti rossi maturi, quali ciliegia, amarena e mora, confetture e
sentori di vaniglia e spezie, intenso, etereo - Sapore: secco, corposo, armonico, vellutato
- Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 13,5% vol.
- Acidità Totale: 5 g/l.
- Estratto non riduttore minimo: 28 g/l.
“Terre Tollesi” o “Tullum” Pecorino: - Colore: giallo paglierino più o meno intenso.
- Odore: fine, caratteristico, fruttato con sentori di pera, mela, pesca bianca, mandorla, sentori
vegetali di salvia e lavanda - Sapore: secco, di buona acidità, armonico, persistente.
- Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 13% vol.
- Acidità Totale: 5 g/l.
- Estratto non riduttore minimo: 18 g/l.
“Terre Tollesi” o “Tullum” Passerina: - Colore: giallo paglierino più o meno intenso
- Odore: caratteristico, fruttato con sentori di agrumi, pesca bianca, mandorla, di fiori di sambuco
- Sapore: secco, di buona acidità, armonico, con finale ammandorlato
- Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,5% vol.
- Acidità Totale: 5 g/l.
- Estratto non riduttore minimo: 18 g/l.
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- I vini “Terre Tollesi” o “Tullum”, eventualmente sottoposti al passaggio o conservazione in
recipienti di legno, possono rivelare sentori di legno.
Articolo 7
Designazione e presentazione - Nella etichettatura, designazione e presentazione dei vini di cui all’art. 1 è vietata l’aggiunta di
qualsiasi qualificazione diversa da quelle previste nel presente disciplinare, ivi compresi gli
aggettivi: fine, scelto, selezionato e similari. - È consentito l’uso di indicazioni che facciano riferimento a nomi, ragioni sociali e marchi privati
non aventi significato laudativo e non idonei a trarre in inganno l’acquirente. - Sono consentite le menzioni facoltative previste dalla normativa comunitaria, oltre alle menzioni
tradizionali, come quelle del colore, della varietà di vite, del modo di elaborazione ed altre purché
pertinenti ai vini di cui all’articolo 1. - Nella designazione dei vini a denominazione di origine controllata e garantita “Terre Tollesi” o
“Tullum” può essere utilizzata la menzione “vigna” a condizione che sia seguita dal relativo
toponimo o nome tradizionale, che la vinificazione e la conservazione del vino avvengano in
recipienti separati e che tale menzione, seguita dal relativo toponimo o nome tradizionale, venga
riportata sia nella denuncia delle uve, sia nei registri e nei documenti di accompagnamento e che
figuri nell’apposito elenco regionale ai sensi ai sensi della normativa vigente. - Sulle bottiglie contenenti il vino a denominazione di origine controllata e garantita “Terre
Tollesi” o “Tullum” deve figurare l’annata di produzione.
Articolo 8
Confezionamento - I vini di cui all’articolo 1 possono essere immessi al consumo soltanto in recipienti di vetro del
seguente volume nominale: litri 0,187; 0,250, 0,375; 0,500; 0,750; 1,500; 3,000 ed altri formati
speciali da litri 4,500; 6,000; 9,000; 12,000; 15,000. - Sono ammesse soltanto bottiglie di vetro aventi forma ed abbigliamento consoni ai caratteri dei
vini di pregio. - Per la tappatura valgono le norme comunitarie e nazionali in vigore. Sono comunque esclusi il
tappo corona e di vetro.
Articolo 9
Legame con l’ambiente geografico
A) Informazioni sulla zona geografica.
Fattori naturali rilevanti per il legame.
La zona interessata comprende l’intero territorio amministrativo del comune di Tollo, in provincia
di Chieti. Il territorio presenta una giacitura prettamente collinare con pendenze che non superano il
5-10%; l’altezza massima è di circa 228 metri s.l.m., sono esclusi però dalla denominazione i terreni
con un’altitudine inferiore agli 80 metri s.l.m. e quelli posti nei fondovalle umidi. La tessitura del
suolo pur presentando una certa variabilità, risulta generalmente di medio impasto tendente
all’argilloso; difatti la frazione argillosa costituisce mediamente circa il 29% assumendo valori
variabili dal 14,7% al 45%, mentre la componente sabbiosa si riscontra in percentuale media del
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36,5% con valori compresi tra il 12,3% ed il 59%, quest’ultima situazione si riscontra di frequente
nelle zone alluvionali dei fondo valle. Il pH è sub-alcalino o alcalino con valore medio di 7,88. Il
contenuto in carbonati totali è in generale molto elevato, se ne riscontra una presenza media del
32% circa. Anche la componente attiva dei carbonati presenti è in generale elevata con un livello
medio dell’8,9%. La dotazione di sostanza organica è in maniera generalizzata molto bassa, infatti il
contenuto medio è del 1,21%; situazione ancor più carente si evidenzia per quanto riguarda il
contenuto in azoto totale il cui livello medio è dello 0,6%. Il contenuto in fosforo assimilabile
risulta estremamente variabile mentre la dotazione di potassio assimilabile è generalmente
sufficiente alle esigenze colturali.
Il clima è di tipo temperato, con temperature medie comprese tra i 12°C di aprile ed i 16°C di
ottobre, ma nei mesi di luglio ed agosto tende al caldo-arido con temperature medie di 24-25°C che
tuttavia possono superare anche i 35 °C. Le precipitazioni medie si aggirano sui 700 mm/anno,
concentrate prevalentemente nel periodo novembre-aprile.
L’indice termico di Winkler, ossia la temperatura media attiva nel periodo aprile-ottobre, è
superiore ai 2.200 gradi-giorno, condizioni che garantiscono la maturazione ottimale sia delle
varietà a bacca bianca sia di quelle a bacca rossa.
Fattori umani rilevanti per il legame.
La presenza della vite e del vino nell’area interessata risale all’epoca romana. Ne fa fede e
testimonianza il rinvenimento in alcune contrade di Tollo di dolia da vino e celle vinarie intere ed a
frammenti. Inoltre, nel circondario di Tollo sono stati rinvenuti resti che testimoniano l’esistenza di
alcune “villae rusticae” romane che rappresentano i primi esempi di grande azienda agricola
organizzata nella quale la coltivazione della vite è una tra le principali attività svolte.
Dopo la caduta dell’mpero romano, sia ai Longobardi che ai Normanni non era sfuggita la felice
posizione dell’ager tollese ed un documento del 1062 parla del castrum Tullum posto “capofine” in
mezzo a 50 Tomoli di terreno. Nella storica suddivisione dell’Abruzzo decretata il 5 ottobre del
1273 da Carlo D’Angiò dopo la conquista del Regno Svevo, l’attuale territorio di Tollo venne
ascritto all’Aprutium Citra. In seguito, nel 1300, Carlo D’Angiò operò un’ulteriore divisione
amministrativa dell’Aprutium Citra e Tollo fu inclusa nella circoscrizione di Theate Minori ed il
toponimo appare nei “Registri Angioini” nella forma di TULLUM.
Nel basso Medio Evo e, successivamente, fra il 1400 ed il 1500, è documentato un forte movimento
commerciale dal porto di Ortona dal quale partivano navi cariche di “caratelli” di vino e,
certamente, molto di quel vino proveniva proprio dalla zona di Tollo.
Alle soglie dell’età moderna, nel 1776, nel Regno di Napoli il vino di Tollo era già famoso tanto da
essere celebrato nei componimenti poetici del frate Bernardo Maria Valera pubblicati nel 1835 che
definisce la zona di Tollo come: “Piccola terra nell’Abruzzo Citeriore, e non molto lontana dal mare
Adriatico, di amena situazione, e celebre pel suo vino rosso, rubino, volgarmente detto Lacrima”.
All’inizio dell’800 il vino di Tollo è ormai noto in tutta Italia: il Giustiniani nel Dizionario
Geografico Ragionato del Regno di Napoli compilato nel 1805 scrive in Tollo…. “il vino vi riesce
di buona qualità”. Dopo l’Unità d’Italia Tollo viene descritta nel Dizionario Geografico d’Italia
stampato tra il 1875 ed il 1878 come segue: “Il suo territorio si stende in collina …Le principali
produzioni e commerci consistono nei vini, che sono squisiti e nell’olio...”. Nei censimenti del 1923
e del 1929 a Tollo risultavano coltivati a vigna circa 200 ettari per una produzione di 6.650 quintali
di uva.
Dopo l’oscura parentesi della seconda guerra mondiale, nella quale Tollo fu letteralmente rasa al
suolo, lo sviluppo dell’economia agricola si è basata fondamentalmente sull’attività vitivinicola ed
oggi il territorio tollese è uno tra i più importanti per la vitivinicoltura regionale.
Comunque, accanto alle tradizioni ed alle radici storiche, un ruolo molto importante va attribuito
anche all’incidenza dei fattori umani che diventano spesso fondamentali poiché, attraverso la
definizione ed il miglioramento di alcune pratiche viticole ed enologiche, che fanno parte integrante
e sostanziale del disciplinare di produzione, oggi si riescono ad ottenere prodotti dalle spiccate
caratteristiche di tipicità.
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- Base ampelografia dei vigneti: i vini rossi, nella tipologia base - riserva, sono ottenuti utilizzando
prevalentemente il vitigno Montepulciano cui possono essere affiancati altri vitigni complementari
sempre a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione nell'ambito della regione Abruzzo, da
soli o congiuntamente fino ad un massimo del 5%. I vini bianchi invece utilizzano come base il
vitigno Pecorino e Passerina cui possono essere affiancati altri vitigni complementari sempre a
bacca bianca, non aromatici, idonei alla coltivazione nell'ambito della regione Abruzzo, da soli o
congiuntamente fino ad un massimo del 10%. - Forme di allevamento, sesti d’impianto e sistemi di
potatura: la forma di allevamento generalmente usata nella zona è la pergola abruzzese. Tuttavia,
fermo restando i vigneti esistenti, per i nuovi impianti e reimpianti la densità non può essere
inferiore a 1.600 ceppi/ettaro per la pergola abruzzese ed a 4.000 ceppi/ettaro per i filari. Sono
esclusi i sistemi di coltivazione espansi, ad eccezione della pergola abruzzese tradizionale, i sistemi
a doppia cortina (G.D.C.) e a cordone libero. È ammessa la potatura a cordone speronato, Guyot
singolo e/o doppio. I sesti di impianto, così come i sistemi di potatura, sono adeguati alle forme di
allevamento utilizzate al fine di una buona gestione del vigneto ed una migliore gestione delle rese
massime di uva che sono comprese tra le 9 e le 12 tonnellate per ettaro. - Pratiche relative all’elaborazione dei vini: sono quelle tradizionali ed ormai consolidate per i vini
rossi e bianchi tranquilli, adeguatamente differenziate a seconda della destinazione finale del
prodotto. Le operazioni di vinificazione, ivi compreso l’invecchiamento obbligatorio, nei casi in cui
è previsto, l’imbottigliamento e l’affinamento devono essere strettamente effettuate nell’ambito del
territorio di produzione delle uve delimitato dall’articolo 3 al fine di preservare le peculiari
caratteristiche dei prodotti, la loro reputazione e garantire l’origine.
I vini prima di essere immessi al consumo devono subire un periodo più o meno lungo di
affinamento: in particolare il rosso non può essere immesso al consumo prima del 1° gennaio del
secondo anno successivo a quello della vendemmia mentre il rosso riserva prevede un
invecchiamento minimo di due anni, di cui sei mesi in contenitori o recipienti di legno.
B) Informazioni sulla qualità o sulle caratteristiche del prodotto essenzialmente o esclusivamente
attribuibili all'ambiente geografico.
Il vitigno Montepulciano, base essenziale dei vini rossi della presente denominazione, ha trovato
nell’area interessata una particolare acclimatazione e differenziazione, le cui peculiarità si
estrinsecano appieno nei vini “Terre Tollesi” o “Tullum”. La denominazione comprende diverse
tipologie di prodotto: il rosso, anche nella versione riserva, e soprattutto vini con specificazione di
vitigni autoctoni quali il Pecorino e la Passerina che, dal punto di vista analitico ed organolettico,
esprimono caratteri propri, specifici, descritti in maniera sintetica e non esaustiva nell’art.6 del
disciplinare.
In particolare i vini rossi presentano un colore rubino intenso, con lievi sfumature violacee, colore
che tende al granato con l’invecchiamento; l’odore tipico è quello dei frutti rossi quali ciliegia,
amarena, mora, prugna, confetture, con sentori di vaniglia, del vegetale e delle spezie, talora
derivanti dall’affinamento in legno; il sapore è secco, con tannini abbondanti, leggermente
astringenti; sono vini di buona struttura, armonici e longevi. I vini bianchi con specificazione di
vitigno sono di colore giallo paglierino più o meno intenso, con sentori di frutta quali pera, mela,
pesca bianca, mandorla e di fiori e vegetali quali salvia, lavanda e sambuco; sono vini di buona-
ottima acidità, freschi e piacevoli, con sapore intenso e persistente. Essi rispondono pienamente ai
caratteri tipici e peculiari delle varietà interessate (Montepulciano N., Pecorino B. e Passerina B.)
che, nel territorio tollesi, trovano una della massime espressioni in termini qualitativi.
C) Descrizione dell'interazione causale fra gli elementi di cui alla lettera A) e quelli di cui alla
lettera B).
La particolare conformazione orografica del territorio del comune di Tollo, caratterizzata da ampie
colline degradanti verso il mare Adriatico ad est e la presenza dell’imponente massiccio della
Maiella ad ovest, associata all’ottima esposizione della maggior parte dei terreni vitati, alla buona
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ventilazione (brezze di mare e di monte) ed all’assenza di ristagni idrici, garantiscono ai vitigni
diffusi in zona, in particolare al Montepulciano N. ed ai due vitigni bianchi autoctoni per eccellenza
ossia il Pecorino e la Passerina, condizioni ottimali per vegetare e produrre uve con spiccate
caratteristiche di qualità e tipicità. In particolare le temperature medie del periodo aprile - ottobre,
garantiscono una maturazione ottimale delle uve sia a bacca bianca che rossa, maggior
concentrazione di estratti e zuccheri, mentre le buone escursioni termiche, di questo territorio posto
tra la montagna e il mare, consentono ai vini di ottenere caratteri di giusta acidità e freschezza;
-la composizione dei terreni sia argillosi che sabbiosi e calcarei abbinate alle buone escursioni
termiche, permettono di ottenere vini maggiormente profumati con giusta acidità, freschezza e
finezza, particolarmente nei vini bianchi, mentre i terreni ricchi di carbonati e poveri di sostanza
organica consentono di ottenere vini rossi dai colori intensi, con grande struttura e concentrazione
dei profumi.
L’interazione dei fattori naturali con quelli umani, strettamente legati alla tradizione storica, alle
moderne tecniche di coltivazione e di vinificazione, consentono di ottenere vini bianchi e rossi con
forti elementi distintivi, caratteristici, tipici del territorio e dei vitigni di provenienza.
Articolo 10
Riferimenti alla struttura di controllo
Agroqualità S.p.A. – Società per la certificazione della qualità nell’agroalimentare
Viale Cesare Pavese, 305 – 00144 ROMA
Telefono +39 06 54228675
Fax +39 06 54228692
Website: www.agroqualita.it
e-mail: agroqualita@agroqualita.it
e-mail: vini.abruzzo@agroqualita.it
La società Agroqualità - Società per la certificazione della qualità nell’agroalimentare - S.p.A. è
l’Organismo di controllo autorizzato dal Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del
turismo, ai sensi dell’articolo 64 della legge n. 238/2016, che effettua la verifica annuale del rispetto
delle disposizioni del presente disciplinare, conformemente all’articolo 19, par. 1, 1° capoverso,
lettera a) e c), ed all’articolo 20 del Reg. UE n. 34/2019, per i prodotti beneficianti della DOP,
mediante una metodologia dei controlli (sistematica ed a campione) nell’arco dell’intera filiera
produttiva (viticoltura, elaborazione, confezionamento), conformemente al citato articolo 19, par.
1°, 2° capoverso.
In particolare, tale verifica è espletata nel rispetto di un predeterminato piano dei controlli,
approvato dal Ministero, conforme al modello approvato con il DM 2 agosto 2018, pubblicato sulla
Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana in G.U. n. 253 del 30.10.2018.
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